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Codice identificativo per locazioni turistiche, si dovranno certificare i dati catastali

Contro l'abusivismo le autodichiarazioni, per ottenere la certificazione dalla Regione, e poi i controlli di Comune e Finanza. Così l'assessore regionale al Turismo Federico Caner dopo l'impegno a promuovere la regolarità delle strutture ricettive a Venezia

I parametri per ottenere il codice identificativo e affittare regolarmente ai turisti, a Venezia, per la Regione dovranno essere certificati a cura degli interessati. «Nel modulo abbiamo inserito un campo dove si devono indicare i dati catastali - spiega l'assessore regionale al Turismo Federico Caner -. Quindi un alloggio, per essere dato in locazione, deve possedere almeno i requisiti sanitari e urbanistici minimi dell'abitabilità. La Regione rilascia il codice che la struttura dovrà esporre, all'esterno o all'interno, nel caso degli immobili a Venezia - che seguono disposizioni specifiche per stabili di interesse storico, artistico e archeologico -. Non abbiamo - dice Caner - una polizia regionale, perciò i controlli saranno a cura del Comune e delle altre forze dell'ordine per i casi di violazione, affitti in nero e abusivismo».

Dati condivisi

«Senza dubbio un passo avanti per la regolamentazione delle locazioni turistiche - commenta l'assessore comunale al Turismo Paola Mar -. Siamo soddisfatti che il cittadino sia coinvolto nell’evidenziare i dati catastali, che identificano in maniera univoca l’immobile locato, così da creare dati condivisibili da Regione, Comune e Finanza. L’obiettivo comune e di combattere l’abusivismo e garantire la sicurezza di cittadini e visitatori, oltre a tutelare chi svolge la propria attività nel pieno rispetto delle regole. Ringrazio l’assessore Caner e la Regione per la collaborazione e il confronto».

Scarichi

Presenza di scarichi a norma, fosse settiche, impianti sanitari funzionanti, sono elementi su cui si è da tempo aperto un dibattito, da parte del Comune, ma anche di associazioni di albergatori e comitati cittadini, che chiedono una stretta agli Airbnb. La loro proliferazione fuori controllo ha messo sul piede di guerra chi teme un abbassamento di prezzi e della qualità dei servizi in città, e i cittadini stessi che vedono calare la disponibilità di case per restare a Venezia, e aumentare i canoni di affitto per le famiglie del posto.

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