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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Pianiga

Tre anni dal devastante tornado: in Riviera del Brenta una ferita impossibile da rimarginare

L'8 luglio 2015 il potentissimo ciclone seminò distruzione, feriti e un morto tra Cazzago di Pianiga, Dolo e Mira. Il territorio è ripartito. Organizzate iniziative per non dimenticare

Rumori, scenari e urla impossibili da dimenticare. Tre anni fa la Riviera del Brenta venne tagliata come lama nel burro dal tornado e da quel momento non è stata più la stessa. O meglio, le ferite in parte sono state rimarginate e i residenti sono potuti tornare nelle loro case, ma c'è un passato condiviso destinato a superare le generazioni e a essere ricordato come uno dei momenti più difficili vissuti dalla comunità.

Le macerie di Villa Fini

A testimoniarlo le macerie di Villa Fini, che purtroppo sono ancora là nonostante la promessa del presidente della Regione, Luca Zaia, che dichiarò proprio davanti alla devastazione: "La ricostruiremo dov'era e com'era". Per ora non è stato così. Rimane aperto il capitolo degli aiuti statali, con il primo cittadino di Dolo, Alberto Polo, che chiede possano essere riaperti i termini per chi ancora non ne ha fatto richiesta.

Tornado in Riviera, il confronto: prima e dopo

Iniziative per non dimenticare

Il territorio si è scoperto unito nelle fasi dell'emergenza e ora torna a ricordare ciò che è stato: sabato sera, durante la notte bianca di Dolo, ci sono state iniziative in tal senso e domenica mattina l'amministrazione comunale di Mira ha ricordato Claudio Favaretto, il 63enne che perse la vita a Porto Menai a causa del ciclone che sollevò per diversi metri la sua auto ferma sulla strada a causa di alberi e tralicci a terra, prima della partenza di una corsa non competitiva che ha attirato centinaia di persone sulle strade miresi. 

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