L'associazione Architetti veneziani presenta tre proposte per il nuovo ponte Molin a San Basilio
Riceviamo e pubblichiamo:
"La decisione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (Porto di Venezia) di progettare un nuovo ponte in sostituzione dell’attuale per il collegamento tra la fondamenta delle Zattere e il vecchio Terminal Crociere di San Basilio, che tanto ha fatto discutere la classe politica e l’opinione pubblica al momento della presentazione del modello, è stata l’occasione per la nostra associazione di volere pensare ad un nuovo ponte per la città accessibile, e ci ha stimolato a contribuire con tre possibili proposte progettuali di massima.
Come ribadito più volte anche dal presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Giuseppe Capocchin e dall’Ordine degli Architetti di Venezia in merito ai concorsi, riteniamo che un’opera di alto valore culturale e strategico qual’è ponte Molin, dovrebbe essere messa a concorso per generare, stimolare e adottare poi la migliore soluzione possibile. Gli elaborati progettuali, seppur di massima, sono stati prodotti in pochi giorni dal nostro gruppo di lavoro a dimostrazione di come si possano trovare soluzioni più accettabili e meno impattanti per un contesto così delicato qual’è la città antica di Venezia, che merita il dovuto rispetto e attenzione, senza per questo voler limitare una veloce fase decisionale e realizzativa su di un tema così importante come l’accessibilità garantita per tutti.
Abbiamo deciso quindi di portare all’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni tre proposte di massima che hanno in comune i seguenti requisiti: - Costi inferiori pari a circa il 20-30% rispetto al progetto proposto dal Porto di Venezia; - Maggiore velocità di realizzazione e installazione dell’opera per minore complessità della struttura; - L’attuale ponte ligneo durante i lavori potrà essere mantenuto in sede così da non interrompere il collegamento tra le Zattere e San Basilio lungo la fondamenta; - Unico percorso per normodotati e disabili onde non creare discriminazioni di genere; - Realizzazione di un singolo ponte a rampe, eliminando l’esistente struttura a gradini, pur mantenendo la stessa altezza, permettendo così di liberare una maggiore luce di passaggio per l’ingresso al rio; - Migliore fruizione della struttura con percorsi più fluidi (anche quale tracciato di gara della VeniceMarathon per normodotati e handbike); - Accesso diretto al pontile Actv anche in presenza di acqua alta; - Struttura con minore impatto visivo e distacco della stessa dalla riva d’acqua; - Palazzo Molin viene liberato dalla “servitù” fisica e visiva del ponte, con il ripristino della fondamenta secondo la situazione originaria la quale potrà essere attrezzata come approdo fisso e/o temporaneo (es. carico/scarico merci) per le imbarcazioni, protetto parzialmente dal moto ondoso dalla struttura stessa del nuovo ponte; - La demolizione dell’attuale ponte a gradini libererà le finestre orbonate del palazzo, con conseguente ripristino architettonico e rivalutazione dell’immobile per i proprietari; - Il distacco importante del nuovo ponte dalla fondamenta su cui si affaccia palazzo Molin impedirà l’eventuale formazione di una secca a ridosso della riva."
I tre progetti:
“SHARED PATH” by Gianluca Ballarin
“ONDA” by Odino Dell’Antonio
“V” by Matteo Pandolfo