rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Dolo

«Vessazioni nei reparti, stop sanità al risparmio». Ulss3: «I numeri dicono altro»

Venerdì riuniti medici, dirigenti, veterinari, tecnici, amministrativi e personale del comparto. Cgil e Uil: «Grande partecipazione nel Veneziano contro la politica della Regione»

Monta la questione sanità in Veneto. Venerdì mattina si sono svolte le assemblee di medici, dirigenti, veterinari, tecnici, amministrativi e personale del comparto in tutte le aziende territoriali. Per la sigla della Funzione Pubblica della Uil di Venezia «grande è stata la partecipazione nel territorio delľUlss 3 Serenissima, una presa di posizione unitaria contro la politica regionale dei tagli e delle riduzione degli organici di tutte le professionalità. Il meccanismo che obbliga le aziende sanitarie a prostrarsi in Regione per ottenere la sostituzione del personale è un sistema messo in piedi solo per generare risparmio».

Dolo e Mirano

Dito puntato, nel Veneziano, in particolare contro le situazioni a Dolo e Mirano. «Il nostro territorio – dice Monica Catullo della segreteria aziendale – risulta particolarmente penalizzato anche dalla proposta prevista nelle nuove schede ospedaliere». «Ci auguriamo – prosegue Roberto Crivellaro della segreteria aziendale – che sia solo l’inizio di una nuova stagione per rivendicare il percorso che ci ha visti impegnati per garantire adeguati organici per mantenere un’assistenza pubblica di eccellenza».

Interconfederalità

«Non possiamo non segnalare l’importante assenza della Cisl all’iniziativa, forse preoccupata di dover tenere in equilibrio i rapporti con la Regione Veneto specialmente in questa fase pre-elettorale. È più efficace e strumentale – spiega Francesco Menegazzi della Uil Fpl – proporre raccolte di firme finalizzate agli incentivi economici che rivendicare con forza l’adeguamento degli organici».

I punti condivisi

"Errata programmazione della formazione specialistica, carenza ormai divenuta gravissima di professionisti, condizioni crescenti di disagio del personale sanitario, disinteresse della Regione di fronte alle omesse o errate applicazioni delle norme contrattuali, rapporti sempre più autoritari all'interno dei reparti, a volte vessatori, allo scopo di tenere stretti i cordoni della borsa, netto impoverimento delle retribuzioni dei dipendenti del sistema sanitario tale da far scivolare il Veneto agli ultimi posti", tra i punti della protesta maggiormente condivisi da tutto il personale.

Agitazione

«L'atteggiamento cinico e totalmente avverso ai dipendenti è stato la causa più importante del ritardo di circa un anno delle trattative per il rinnovo del Ccnl della dirigenza del ruolo sanitario - scrive Marco Busato della Fp Cgil Venezia - e della crescente disaffezione dei dipendenti disposti a migrare al privato o all’estero. Il personale condanna questo comportamento politico della Regione. Dichiara di non essere più disposto ad accettare comportamenti vessatori e dà mandato alle organizzazioni sindacali di indire immediatamente lo stato di agitazione delle categorie, denunciare la situazione agli ordini professionali e segnalare la pericolosità della attuale situazione alla popolazione veneta».

«Nessuna volontà di scardinare il sistema pubblico»

«Non c’è alcuna volontà di favorire il sistema dei privati convenzionati rispetto al sistema pubblico, così come fanno emergere tutte le sigle sindacali in queste ultime ore, anche tramite mezzo stampa, in vista dell’incontro che hanno organizzato per oggi, venerdì 3 maggio, in tutti gli ospedali veneti - scrive Ulss3 -. C’è il rischio, infatti, che se emerge e viene tenuta valida questa affermazione, si possa creare confusione e preoccupazione. Sul tema del personale sanitario a livello regionale si sta cercando di dare risposte con tutti i mezzi possibili. Si tratta di un problema che dipende dalla programmazione nazionale che dovrebbe essere rivista: va ripensato cioè l’accesso alla facoltà di Medicina (oggi a numero chiuso), va rivisto l’accesso alle specializzazioni e anche all’ospedale (una volta era sufficiente essere laureato per essere assunto, oggi è obbligatorio essere anche specializzato). Medici specializzati (soprattutto per alcune specialità come quella di anestesista, di pronto soccorsista, di ginecologo, di pediatra e ortopedico) non se ne trovano. Poiché comunque i numeri aiutano meglio a fotografare la situazione ecco l'andamento Ulss3 dal 2010 al 2019 dove è evidente che l’azienda sanitaria copre il turn over e spesso l’extra turn over:

Schermata 2019-05-03 alle 18.45.58-2


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Vessazioni nei reparti, stop sanità al risparmio». Ulss3: «I numeri dicono altro»

VeneziaToday è in caricamento