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In estate 18mila posti di lavoro in più nel Veneziano

Si tratta della previsione effettuata dagli imprenditori della provincia di Venezia. I dati sono stati elaborati dalla Cgia di Mestre

Tra giugno e luglio 18mila posti di lavoro in più in provincia di Venezia. Questo, per lo meno, è il dato formulato sulla base delle previsioni di assunzione programmate dagli imprenditori nei prossimi due mesi. Più precisamente, si parla di 17.970 nuove posizioni, 2 su 3 delle quali in piccole imprese con meno di 50 dipendenti.

I settori

Oltre l’80 per cento di questi lavoratori in entrata sarà occupato in un’attività dei servizi (14.470 lavoratori), un altro 14 per cento nell’industria (2.550 unità) e poco più del 5 per cento nelle costruzioni (950 lavoratori). A riportare i dati è la Cgia di Mestre, che ha elaborato i risultati emersi dalla periodica indagine condotta agli imprenditori della nostra provincia nelle settimane scorse dall’Unioncamere-Anpal, Sistema Informativo Excelsior.

Alberghi, ristorazione e commercio

«Ovviamente - segnala il presidente della Cgia Roberto Bottan - la parte del leone la fanno i servizi, in particolar modo l’alberghiero, la ristorazione e il commercio. Pur non essendoci dati a livello comunale, abbiamo l’impressione che una gran parte di questi lavoratori troverà un’occupazione lungo le spiagge del nostro litorale che, ricordo, registrano oltre 23,5 milioni di presenze turistiche all’anno. Quasi 6 milioni di presenze in più rispetto a quelle registrate nelle principali spiagge della riviera romagnola. Ovvero, Rimini, Riccione, Cervia e Cesenatico».

Assunzioni a tempo determinato

Nuovi posti di lavoro, in parte a tempo determinato che, comunque, dimostrano la ritrovata vivacità del mercato del lavoro. «Sebbene Porto Marghera non abbia più il ruolo occupazionale di un tempo - prosegue Bottan - le nuove assunzioni nel settore manifatturiero avverranno in particolar modo nelle imprese metallurgiche e in quelle che lavorano i prodotti in metallo. Ovvero, nella lavorazione dell’acciaio, della ghisa e dei semilavorati. Settori che, ormai, sono sempre più caratterizzati da attività di piccola dimensione che, nonostante le difficoltà di questi ultimi anni, anche in provincia di Venezia continuano a rimanere l’asse portante delle nostra economia».

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