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I commercianti si preparano alla riapertura: come cambiano locali e negozi | VIDEO

Riorganizzazione degli spazi, distribuzione di guanti e mascherine, plexiglas: da lunedì riprendono tante attività, con alcune differenze rispetto all'era pre-Covid

Ristoranti, agenzie di viaggio, locali di parrucchieri: abbiamo ascoltato cinque titolari di attività mestrine in vista della prossima apertura al pubblico, per capire quali meccanismi adotteranno per affrontare l’emergenza sanitaria in corso e garantire, allo stesso tempo, un servizio puntuale al cliente.

Dispenser di gel igienizzante, consegna di mascherine e guanti all’ingresso, riorganizzazione degli spazi interni ed esterni: ogni attività sta cercando di attuare le misure che ritiene più idonee per salvaguardare la sicurezza personale. 

I locali impegnati nella ristorazione sembrano accusare più degli altri una certa insofferenza, soprattutto verso normative non ancora chiare e precise. Marco Pani, titolare del locale Brunch Republic, afferma che: «Ad oggi non ci sono ancora delle linee guida certe. Stiamo aspettando che ci sia qualcosa di sicuro per capire come riuscire ad aprire. Moltissimi, come noi, sono indecisi sul da farsi. Non so se varrà la pena riaprire perché nel settore della ristorazione si farà fatica a coprire tutte le spese. Per quanto riguarda la distanza interpersonale, spero che sarà fissata a un metro la distanza: due metri, secondo me, sono inconcepibili. Non ci resta che aspettare». 

Anche Andrea Carcanella, imprenditore e gestore di diversi locali tra cui il Bistrot 55, si dice preoccupato sulla modalità del distanziamento sociale: «Spero che cambieranno le regole. Sono fiducioso che la distanza verrà abbassata a un metro» afferma. Anche la riorganizzazione degli spazi risulta complesso: «Daremo la precedenza alle aree esterne e inizieremo a togliere tavoli e sedie. Prima però aspettiamo le normative. Abbiamo già calcolato ed effettuato una proiezione per capire come risistemare lo spazio».

Anche Giuseppe Vio, chef dell’Enoteca Ristorante Voy - gestita da Marco, Beatrice e Barbara - afferma che lo spazio plateatico verrà allargato, in modo tale che i tavoli risultino distanti circa tre metri l’uno dall’altro.

La situazione risulta complicata anche per gli altri settori: Davide Rallo, titolare di Arte Rallo Parrucchieri, sta già predisponendo tutto il necessario per la riapertura: «Seguiremo un protocollo che ci consentirà di lavorare tassativamente su appuntamento. L’affluenza al salone sarà inevitabilmente ridotta. Gli orari saranno prolungati dalle 9.00 alle 21.00 e il lunedì resteremo aperti. Possiamo garantire un distanziamento ben oltre i due metri. Qualora il cliente non avesse gli strumenti necessari, forniremo noi delle mascherine fatte ad hoc per lo svolgimento dei servizi tecnici. Applicheremo inoltre una segnaletica sul pavimento e un plexiglas alla cassa.

Anche Elena Tonon, co-titolare di Iquitos Viaggi, ha le idee chiare: «Potrà entrare solo un cliente alla volta, munito di mascherina e guanti ma, qualora ne fosse sprovvisto, provvederemo noi a fornirgli il necessario all’ingresso. Una volta uscito, effettueremo la disinfezione della sedia e della scrivania». Tuttavia, anche Elena si sta interrogando sull’effettiva riapertura: «La nostra attività è una di quelle che ne ha risentito per prima e che ne risentirà ancora a lungo. Non sappiamo se varrà la pena riaprire perché abbiamo necessità di sapere concretamente cosa vendere al cliente».

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