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Bonus libri, la domanda si accetta anche con autocertificazione

La circolare di Regione e Anci per i Comuni del Veneziano e veneti: «Non c'è inammissibilità per i cittadini di Paesi non Ue se manca la documentazione relativa a quanto non certificabile da parte di enti pubblici italiani»

Bonus, esenzioni e agevolazioni fanno discutere specie in sede di definizione delle regole per avere diritto all'erogazione di fondi pubblici. La circolare della Regione Veneto e Anci interviene a chiarire la questione del bonus libri, stabilendo che «la domanda è da considerarsi utilmente presentata anche in presenza della sola autocertificazione» e che questo vale anche per i cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione Europea.

Documentazione

Scrive la Regione: «Con deliberazione del 17 luglio 2018 la giunta regionale ha approvato il bando regionale per la concessione del contributo "buono-libri e contenuti didattici alternativi" per l'anno scolastico-formativo 2018-2019, a favore delle famiglie degli studenti residenti nella Regione del Veneto, che frequentano le Istituzioni scolastiche, statali e non statali, secondarie di primo e secondo grado. Le istruzioni per la compilazione della domanda richiamano la possibilità per i cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione Europea di utilizzare autocertificazioni o dichiarazioni sostitutive per i soli stati, qualità personali e fatti, certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani».

Inammissibilità

Quindi, «né il bando né le istruzioni per la compilazione della domanda prevedono l'inammissibilità delle richieste presentate da cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione Europea sprovviste della documentazione relativa a quanto non certificabile da parte di soggetti pubblici italiani, essendo previsto l'obbligo per l'ente erogatore del contributo (il Comune) di confermare o non confermare di aver ricevuto tale documentazione».

Accertamenti

«Per i casi in cui manchi uno dei requisiti indicati dal bando, anche nell'ipotesi in cui il Comune dovesse confermare di non aver ricevuto tale documentazione, la richiesta deve essere comunque trasmessa alla Regione per consentire ai suoi uffici di completarne l'istruttoria. In tale fase procedimentale la domanda è da considerarsi utilmente presentata anche in presenza della sola autocertificazione».

I Comuni e le dichiarazioni false

Una volta conclusa l'istruttoria degli uffici regionali, i Comuni, in qualità di soggetti erogatori, adempiranno all'obbligo di definire e, entro il 30 aprile 2019, attuare modalità di controllo, anche a campione, secondo un piano definito sulla base di criteri di analisi del rischio. In caso di accertamento di dichiarazioni false o mendaci sarà disposta la decadenza dai benefici e il richiedente sarà perseguito penalmente o in via amministrativa per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, riservandosi la Regione ulteriori eventuali preclusioni dai benefici con riferimento a successive domande di erogazione del buono libri.

Anci

“La decisione della Regione è una scelta di buon senso - scrive la presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello - e permette di superare una situazione di impasse che si stava facendo difficile per le strutture amministrative dei Comuni. Noi siamo per il pieno rispetto della legge. Per questo, come scritto nella circolare, faremo dei controlli a campione per cercare di individuare chi non rispetta i parametri fissati. L’Anci Veneto – conclude Pavanello - non è scesa nel ring della polemica politica perché ha lavorato fin da  subito all’individuazione di una soluzione condivisa insieme alla Regione, che ha permesso di rispondere alla richieste dei cittadini e sbloccare una situazione di ingorgo amministrativo che rischiava di creare seri problemi».

«Riaprire il bando»

«Niente certificati patrimoniali da richiedere in consolato. Con la circolare inviata a tutti i Comuni della regione dall'assessore Donazzan, firmata anche da Anci Veneto, il dietrofront della giunta Zaia viene finalmente formalizzato - scrive Piero Ruzzante di Liberi e Uguali, che nei giorni scorsi con due interrogazioni aveva chiesto di chiarire le ambiguità sul bando relativo al buono libri -. Chiediamo che vengano riaperti i termini del bando per dare la possibilità di rientrare a chi non ha presentato la domanda, scoraggiato dai certificati che venivano richiesti. Un atto doveroso dopo il caos, necessario anche a evitare ricorsi da parte di eventuali esclusi».

 
 

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