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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Cabina per i bus elettrici al Lido: si torna in Soprintendenza per i bastioni rinascimentali

Unanime in settima commissione consiliare oggi la necessità di tornare a verificare l'esistenza di un vincolo paesaggistico a San Nicolò prima di procedere

Per sapere se e-distribuzione (Enel) potrà o meno realizzare al Lido, zona San Nicolò via Morandi, la cabina per elettrificare i bus del trasporto pubblico locale, bisogna ripartire da capo. È quanto emerge oggi, 29 aprile, in settima Commissione consiliare virtuale. L'analisi riguarda la vendita da parte del Comune di un terreno, quasi 400 metri quadrati, a ridosso di un'area, di fronte alla fermata del ferry boat del Lido, che è sì urbanisticamente idonea al sorgere di sottoservizi, che ha l'ok dall'Ulss per il rispetto cimiteriale, e di cui si ammette pure l'alienazione per circa 19 mila euro, in virtù della sdemanializzazione che ha trasferito senza oneri queste proprietà al Comune, salvo poi dal ricavo riservare al demanio un quarto del guadagno. Ma ciò su cui non vi è certezza, a ormai breve distanza dal voto in Consiglio, è se i lacerti delle mura del Forte cinquecentesco, di cui l'avvocato Andrea Grigoletto dell'Istituto dei Castelli è tornato a sostenere l'esistenza in Commissione, siano compatibili o meno con questa cabina. Si riparte quindi daccapo. Il valore archeologico e quello culturale sono fuori discussione per Grigoletto.

Il vincolo paesaggistico

E a chi obietta che la cabina non verrebbe realizzata sopra i resti delle mura dei bastioni rinascimentali alla moderna, Grigoletto risponde: «Non c'è compatibilità neppure se venisse costruita in aderenza a quelle mura», che per lui sono più che meritevoli di un vincolo paesaggistico della Soprintendenza. Quindi è da questa che bisogna tornare, prima di correre il rischio di vendere l'invendibile, per ammissione dello stesso consigliere Saverio Centenaro in primis, e poi perfino dell'assessore alla Mobilità e ai Trasporti Renato Boraso.

La Soprintendenza

«Essendo Venezia completamente priva di mura - scrive Grigoletto - ed essendo rimasti solo lacerti delle mura del Castelnuovo di Mestre, si tratta degli ultimi cimeli. Esempi notevoli sono a Chioggia, Forte San Felice, ma fuori del territorio comunale, e il Lido. Basta fare una passeggiata da via Morandi al ferry boat e si passa in mezzo alle sezioni del muro rinascimentale. Realizzare un cubo in calcestruzzo accanto a un monumento così importante, è impensabile. Si può fare altrimenti, ma credo imprescindibile il parere dei Beni Culturali». Molto critico sulla cabina il consigliere comunale dei 5 Stelle Davide Scano. Per le consigliere Monica Sambo, Pd, e Sara Visman, 5 Stelle, si potrebbe pensare a una visita sul posto, peraltro con la Soprintendenza, per raccogliere materiale foto e video e comprendere precisamente il quadro della situazione, sia per ciò che resta delle mura, sia in merito alla localizzazione prospettata dal progetto esecutivo per la cabina elettrica. Cauto anche il consigliere Renzo Scarpa che sostiene già visualizzabile in Google Maps la fisionomia del Forte. «Non serve andare lì, si può ricongiungere, con una linea, la punta delle mura a quella forma di tenaglia tracciata dai lacerti stessi, per averli visibili agli occhi».

Per il consigliere Maurizio Crovato e la consigliera Maica Canton, è esagerato «definire la cabina scempio, perché le mura sono interrate. Essendo già zona che si può sottoporre ai servizi non può essere vincolata e stiamo parlando di una cabina elettrica che può essere facilmente smontata». In ogni caso, per il consigliere Luca Battistella, «via Morandi corre sull'esterno delle mura, e la cabina starebbe nel canale acqueo che cingeva i bastioni, non sulle mura». In ogni caso, per qualsiasi scavo c'è obbligo della supervisione archeologica, quindi la cabina verrebbe fermata in tempo. 

Per l'architetto Vincenzo De Nitto l'area è stata sottoposta a frazionamento, «ma la cosa va verificata sulla situazione di fatto. La Soprintendenza si esprimerà sull'aspetto paesaggistico e se c'è una parte archeologica, ed è interrata, non impedisce la realizzazione della cabina, anche se sembra strano non sia stato evidenziato prima. Sarà l'organo locale dei Beni Culturali a stabilire se decidere di traslare la struttura. Intanto l'assessre Boraso chiede a Grigoletto di entrare in possesso della sua planimetria. «Siccome viviamo in un paese di comitati che si svegliano e spiegano a tutti come viaggia il mondo, a scanso di equivoci, ci prendiamo tempo e sovrapponiamo i nostri disegni con la mappa dell'avvocato. Forse chiederò personalmente un parere al ministero della Cultura».

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