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Attualità Cannaregio

Da convento ad albergo. Il «No» del Pd e della Municipalità per lo stabile di Cannaregio

L'immobile della Congregazione delle figlie di San Giuseppe di Rivalba nella parte centrale aveva già il permesso di trasformazione. La delibera per le ali laterali incontra varie resistenze

L’ex convento delle suore di San Giuseppe di Rivalba, a Cannaregio, diventa albergo. C'è la proposta di delibera anche per le ali laterali dell'immobile, a fronte del preliminare di vendita dello stabile. Ma il sindaco Brugnaro che vuole capire meglio in ordine a un cambio di destinazione d'uso, appena dopo l'annuncio dell'amministrazione di frenare sulle strutture ricettive in centro storico, per fermare lo spopolamento, blocca tutto. In Consiglio arriva il «No», annunciato, del Partito Democratico veneziano, e quello della Municipalità.

'Svuotamento della città'

«Il Consiglio della Municipalità di Venezia – Murano – Burano ha espresso parere contrario in considerazione del fatto che questa proposta di deliberazione prevede l’attuale cambio di destinazione in deroga, in quanto la classificazione dei due moduli interessati non lo permetterebbe. Per questo motivo si inserisce in un quadro di progressivo svuotamento della città dai suoi abitanti, nonché di conversione del tessuto urbano e sociale da città ad albergo. Non si intravede da parte dell’amministrazione alcuna iniziativa concreta a favore della residenzialità che possa contrastare questa tendenza».

Il Pd

«In commissione la giunta presenta l’ennesimo cambio di destinazione d’uso da residenziale ad alberghiero. Dopo le tante dichiarazioni della maggioranza fucsia, ogni volta che arriva una richiesta di questo tipo la maggioranza si dichiara favorevole. Siamo contrari», dichiara la capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Monica Sambo. 

'Interesse pubblico'

L'istanza era stata presentata ad aprile 2017, quando ancora non c'era la norma (introdotta successivamente) che impone l'approvazione del Consiglio sul cambio di destinazione d'uso. Ciononostante è stata comunque necessaria la discussione in Consiglio, perché si tratta di un permesso in deroga al testo unico sull'edilizia. «L’intervento - ha precisato l'assessore all'Urbanistica Massimiliano De Martin - ha ottenuto il via libera anche dalla Soprintendenza, per il recupero del patrimonio e per il suo interesse pubblico». Per lo stabile c'è già un preliminare di vendita a favore di un privato.

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