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Mafia: a Dolo apre un centro studi e documentazione sulla criminalità organizzata

Ogni sei mesi produrrà un report sulle mafie nel Veneto e organizzerà incontri di formazione

Sarà presto operativo, a Dolo, un centro studi e documentazione sulla criminalità organizzata che conterà sull'apporto di Maurizio Dianese, giornalista e autore delle inchieste sulla banda di Felice Maniero. A dirigerlo sarà Gianni Belloni, responsabile fino a due anni fa dell'Osservatorio sulla legalità del Comune di Venezia. Sede individuata, quale luogo simbolico: gli spazi dell’ex Tribunale. Il Comune, quest’anno, celebra il 21 marzo - primo giorno di primavera, individuato dall’associazione ‘Libera’ quale Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie - con l’annuncio di un'imminente inaugurazione.

La mafia in Veneto

«Un Osservatorio puntuale - spiega il sindaco Alberto Polo - che ogni sei mesi produrrà un report sulle mafie nel Veneto e organizzerà incontri di formazione per studenti, amministratori pubblici, cittadini. Saranno coinvolte, naturalmente oltre a Libera, Legambiente e l'Università di Venezia, con la professoressa Laura Fregolent. Collaboreranno il magistrato Francesco Saverio Pavone, il funzionario della Polizia di Stato Antonio Palmosi e poi carabinieri e finanzieri, avvocati e scrittori». Nell’ultima relazione della Direzione nazionale antimafia l’analisi dei magistrati lascia spazio a preoccupanti riflessioni. Si legge, infatti, che la sempre più significativa operatività in Veneto di gruppi criminosi originari del sud Italia tende a diventare sempre più stabile. E alcune inchieste hanno portato alla luce realtà finora soltanto immaginate. Le mafie stanno investendo massicciamente nel Nord Italia. Nel Veneto si stima che i ricavi di tutte le attività illegali si aggirino sui due miliardi di euro all’anno. Si va dallo sfruttamento sessuale – un giro di affari di 400 milioni di euro nel solo Veneto – alle armi, ai trattamenti illeciti di rifiuti tossici.

«Alzare la guardia»

«Lo sforzo compiuto dalla nostra amministrazione per la riapertura del giudice di pace, oltre a garantire un servizio fondamentale per le imprese e i cittadini, ha rappresentato il ritorno di un presidio di legalità e giustizia in un territorio, purtroppo, tristemente noto - dice l'assessore agli affari legali Giorgia Maschera -. L’apertura del centro studi va a rafforzare, in un momento nel quale anche vicino a noi è necessario alzare la guardia, la vocazione di questa Amministrazione: no alle mafie, no al malaffare, no alle scorciatoie».

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