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Turismo, GTI contro l'abusivismo: «Da condannare, ma urgente la riforma della professione»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

«Lo Stato deve dare segnali di presenza e volontà, diversamente, tra una caduta di Governo e l'altra, la riforma della professione e gli accessi alla stessa rimarranno fermi in eterno. Questo non giustifica tuttavia il fenomeno dell'abusivismo, che è un fatto di coscienza individuale e che non può trovare motivazione neppure nello stand by normativo in cui ci troviamo dal 2013».

La problematica

Così Simone Fiderigo Franci, Presidente GTI, Guide Turistiche Italiane, interviene sul fenomeno dell'abusivismo alla luce delle numerose multe effettuate nei giorni scorsi a Venezia. «Una piaga», la definisce Franci, con un unico possibile rimedio: «Le Regioni devono tornare ad abilitare». Il Presidente sottolinea infatti che «da sette anni, cioè dal 2013, quando per legge si è stabilito che le guide possono lavorare su tutto il territorio nazionale, siamo al palo, al punto zero». Rileva come la domanda ci sia, sia da parte di chi vorrebbe intraprendere la professione, sia di chi - tour operator - vorrebbe avvalersi di chi la esercita. Perché se è vero che non si registra carenza nelle città d'arte, vulnerabilità si segnalano invece nei circuiti meno noti, dove la figura di guide specializzate è richiesta. «Al TTG di Rimini, la settimana scorsa, moltissimi ci hanno chiesto come diventare guide. D'altra parte su Fb esiste un gruppo di aspiranti guide che supera i 2mila iscritti e questo testimonia quanto come GTI andiamo affermando». La constatazione: «Siamo all'assurdo considerando che ogni Governo invoca il turismo come motore di sviluppo e occupazione». GTI ha scritto nei giorni scorsi al Ministro MIBACT, Dario Franceschini, chiedendo un incontro proprio «per affrontare questi temi, compreso il volontariato turistico, che è una forma di concorrenza sleale, che penalizza noi ma anche il cliente. Servono tempi certi per la riorganizzazione della professione, per i percorsi di accesso e per la formazione». La chiosa di Franci: «Solo così si potrà combattere e debellare l'abusivismo»

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