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Housing sociale, «all'ex Coletti canoni a prezzi di mercato»: gli inquilini non ci stanno

Gli affittuari di 39 appartamenti del complesso residenziale a Cannaregio contestano il costo degli alloggi: «Oltre 5 milioni all'istituto con la legge speciale, noi dovremmo pagare la metà»

Più di 500 euro al mese per 45 metri quadrati in un appartamento a Venezia, 800-900 euro per 70-80 metri quadrati. Nessuna 'anomalia' finché si rimane nell'alveo degli affitti a prezzi di mercato. Un canone messo però in discussione da 39 dei 71 assegnatari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica all'Opera Pia Coletti, nel complesso in Baia Del Re a Cannaregio. «In virtù del contributo statale per la ristrutturazione, riqualificazione e residenzialità, di 5 milioni e 600 mila euro, della legge speciale per Venezia, gli affitti per i vincitori del bando dovrebbero costare metà - sostengono i residenti - . Ma il Comune al momento tace».

Residenzialità

Gli inquilini hanno deciso di mettere la questione in mano all'avvocato Jacopo Molina, il quale ha inviato una lettera al Comune e all'Opera Pia Coletti, prima di Natale. «L'interpellanza di due consiglieri - spiega Molina - non ha ricevuto risposta qualche mese fa. Per noi non si sta applicando la legge - dice l'avvocato -, basandosi sui vecchi patti territoriali che nel frattempo sono cambiati. L'Ente - scrive Molina - dovrebbe promuovere e sostenere attività di sostegno, anche economico, ai fini abitativi, volti a favorire il permanere nel centro storico veneziano degli inquilini di immobili a uso residenziale di proprietà dell’Opera Pia Coletti. Ebbene, i canoni applicati non perseguono affatto detto obiettivo».

Legge speciale

«È indubbio - prosegue l'avvocato - che l’intervento di recupero dell’immobile a Cannaregio sia avvenuto grazie a contributi di legge speciale per l’importo di 5 milioni e 600 mila euro. I canoni di locazione da applicare sono perciò stabiliti, previa presentazione di autodichiarazione degli interessati, e sottoscritti, secondo una convenzione quindicennale, al fine di salvaguardare le caratteristiche di residenzialità del patrimonio immobiliare di Venezia. Soltanto decorso il quindicennio l’Amministrazione potrà inquadrare il contratto quale social housing. I miei assistiti contestano e impugnano i contratti di locazione e gli atti presupposti, chiedendo fin d’ora l’inquadramento dei contratti tra quelli relativi a immobili in mano pubblica beneficiati da fondi di legge speciale e la conseguente riduzione del canone di locazione per il primo quindicennio. Chiedono anche la restituzione dell’indebito, ovvero di quanto corrisposto in eccesso».

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