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Tasse sui rifiuti, non tutti pagano: a Venezia mancano in media 22 euro a persona

Sono i dati raccolti da Crif Ratings. Il capoluogo è al 34° posto in Italia, mentre la regione Veneto, nel complesso, risulta essere tra le più virtuose della Penisola

Venezia si classifica al 34° posto in Italia per il mancato pagamento della tassa dei rifiuti. A dirlo è l’analisi di Crif Ratings condotta sui bilanci dei comuni italiani che ha analizzato i mancati incassi su base pro capite relativi alla tassa rifiuti del 2016. Secondo lo studio, nella provincia di Venezia mancano all’appello 22 euro per cittadino.

Regioni

Confrontando le regioni tra loro si nota come al primo posto per la mancata riscossione della tassa sui rifiuti vi sia il Lazio (con 121 euro e quasi il 51% degli importi accertati), al secondo la Sicilia con 77 euro, al terzo la Campania (63 euro) e al quarto la Calabria (circa 45 euro). Tra le regioni virtuose si trovano quelle a statuto speciale del Nord Italia (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Val d’Aosta), la Lombardia e il Veneto con mancati incassi pro capite inferiori a 10 euro (ovvero meno del 4% sull’accertato). A livello nazionale, secondo il report di Crif Ratings, ogni anno manca all’appello il 20% dei corrispettivi dovuti, che tradotto in altre parole significa che una famiglia italiana su cinque non paga. L’ammanco ha raggiunto 1,8 miliardi nel 2016 e si è attestato mediamente intorno ad 1,7 miliardi annui nel triennio 2014-2016.

La tassa

I dati sono calcolati come differenza accertamenti della Tari e l’ammontare effettivamente riscosso. In generale, viene rilevato che "la Tari rappresenta in media circa il 30% del totale delle entrate tributarie comunali e risulta essere il tributo che maggiormente si presta a non essere pagato dagli utenti data la natura quasi universalistica del servizio: difficile, infatti, discriminare la raccolta per le utenze morose". "Il corrispettivo dovuto dall’utenza - spiega il centro studi - è legato esclusivamente ad elementi che esulano dall’effettivo utilizzo del servizio (ovvero superficie dell’abitazione e numero componenti del nucleo familiare), e pertanto tende ad amplificare le esternalità negative di comportamenti non etici. Inoltre, dal punto di vista finanziario, l’applicazione della logica del tributo fa restare in capo ai Comuni il rischio di mancata riscossione".

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