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Martedì, 16 Aprile 2024
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"Insegniamo l'apertura alle diverse culture. Contro le schedature etniche e religiose"

Mozione degli insegnanti dell'istituto Marco Polo di Venezia, nella Giornata mondiale del rifugiato. I docenti: "L'obiettivo è quello di avere una scuola inclusiva"

La mozione cade non a caso nella Giornata mondiale del rifugiato. A proporla, contro le identificazioni etniche e razziali, per una scuola inclusiva, è il collegio docenti dell'I.I.S. Marco Polo-Liceo Artistico di Venezia. 

"Insegniamo l'apertura verso ogni forma di cultura"

"Ben consapevoli del ruolo che ogni docente svolge nelle classi dove insegna, indipendentemente dalle materie che insegna, ribadiamo che la funzione che la scuola svolge è quella d’insegnare l’apertura a qualsiasi forma di cultura che sia portatrice dei valori di pacifismo, legalità, antirazzismo e di rispetto della Costituzione, affinché mai possano né ripetersi né presentarsi, anche lontanamente, le condizioni per il ripetersi delle pagine peggiori della storia europea e italiana del XX secolo".

"Rifiutiamo schedature ed elenchi"

"La nostra funzione non è solo quella di meri ripetitori - si legge - amorfi ed afoni, di nozioni vuote, ma è quella di testimoniare, nel momento opportuno, quando serve e prima degli altri, il rifiuto di qualsiasi schedatura, anagrafe, elenco, che rinvii, anche lontanamente, ad elenchi etnici, razziali, politici, sessuali, che servano ad escludere chiunque, a segnarlo, stigmatizzarlo, a renderlo "altro", espellerlo da una comunità come quella della scuola, che è comunità includente. Il nostro ruolo è anche quello di richiamare qualsiasi istituzione dello Stato al rispetto di questi valori. Questo nostro ruolo viene prima di qualsiasi altro imperativo".

"Contro le identificazioni etniche"

"Prima di qualsiasi ruolo pubblico o posizione politica, di qualsiasi ruolo che si svolge dentro un’Amministrazione dello Stato, prima di qualsiasi legge o pulsione politica, viene il ruolo inclusivo che noi svolgiamo, quotidianamente, dentro la scuola. Questo ruolo ci impone di ribadire che non collaboreremo mai con nessuna politica e atto amministrativo compiuto per identificare su base etnica, culturale, razziale, sessuale, per il rispetto che dobbiamo alla nostra funzione e per l’impegno che abbiamo preso, come funzionari pubblici, di fronte la Costituzione repubblicana che ci siamo impegnati a rispettare e testimoniare, sempre".

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