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La manifestazione dei no grandi navi a Venezia

Una settimana dopo l'incidente della Msc Opera i cittadini si mobilitano. Il prefetto ha negato l'autorizzazione a spingersi fino in area marciana. Ecco chi aderisce

A meno di una settimana dall'incidente della Msc Opera, sabato 8 giugno i "no navi" manifestano a Venezia. Una marcia, con partenza dalle Zattere alle 16, che i promotori avrebbero voluto portare fino a piazza San Marco, cuore della città lagunare. La zona, però, sarà interdetta alla manifestazione, nonostante la richiesta di una deroga: il prefetto Vittorio Zappalorto l'ha negata, ricordando che la piazza non è più aperta a iniziative di questo tipo da anni. Per il resto, la manifestazione è stata autorizzata.

Il decreto

«Chiediamo ancora l'applicazione del decreto Clini Passera, ovvero stop immediato al transito delle grandi navi in laguna - scrive il comitato No Grandi Navi, organizzatore della marcia, su Facebook -. La Msc Opera, schiantatasi domenica scorsa 2 giugno contro la banchina di San Basilio e l’imbarcazione fluviale River Countess, provocando danni e feriti, ha dimostrato al mondo intero che è possibile quello che in tutti questi anni abbiamo denunciato, e che le autorità competenti hanno per anni negato, consentendo la deroga al decreto Clini - Passera che, dal 2012, vieterebbe l’accesso al bacino di San Marco e al canale della Giudecca alle navi oltre le 40.000 tonnellate di stazza lorda».

La lettera al prefetto

«Proprio il giorno della Sensa, lo sposalizio della Serenissima con il mare - prosegue il comitato rivolgendosi al prefetto della città Vittorio Zappalorto - è successo quello che non doveva succedere, dimostrando l’incompatibilità di queste navi gigantesche con l’area marciana, il canale della Giudecca, e l’intera laguna. Abbiamo rivolto un accorato appello al prefetto per ottenere l'autorizzazione, in via eccezionale, della conclusione del corteo in piazza San Marco, per segnalare, anche dal punto di vista simbolico, la riappropriazione della città da parte di chi la abita, ci vive, ci lavora o ci studia, o semplicemente da parte di chi la ama».

Gli interessi

«Troppa è la pressione di forti interessi economici e finanziari sulla nostra città e sulla nostra laguna, soffocata dalla monocoltura turistica. Se le grandi navi hanno potuto, fino ad ora, accedere al centro della città in deroga a leggi dello Stato in nome del profitto, ci pare giusto che, per un giorno, in deroga a provvedimenti amministrativi che vietano la piazza alle manifestazioni, sia consentito ai cittadini di esprimere il loro dissenso a San Marco. Vorremmo che, sabato, la piazza tornasse a rappresentare il cuore della comunità veneziana, una comunità che si riunirà per chiedere con forza un dovuto atto di cura e di difesa della città più bella del mondo». Venerdì pomeriggio, dopo il comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, la prefettura ha autorizzato la manifestazione ma ha vietato l'accesso a San Marco, con una lettera inviata ai promotori. «Piazza San Marco da molti anni - ha scritto Zappalorto - non è più aperta a manifestazioni di carattere politico a seguito dei fatti del 1997 (l'assalto alla piazza dei cosiddetti Serenissimi) che hanno oltraggiato quel luogo. Derogare significherebbe esporre il luogo più fragile alle dispute di partiti e movimenti».

Ecco chi aderisce:

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