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No Nav: "Il ministro Toninelli dica se il silenzio sulle crociere in laguna significa assenso"

"Nessuna risposta alla nostra ultima lettera. Forse il M5S sulle grandi navi ha cambiato idea?" Scano: "Nessun ripensamento, è la crocieristica a dover adattare le proprie dimensioni"

Non è certo tempo di vacanza per le crociere a Venezia, e neppure per il Comitato No Nav che torna alla carica sui social per far sentire la propria voce: "Il 25 giugno scorso abbiamo scritto al Presidente del Consiglio e ai ministri, Sergio Costa dell'Ambiente, e Danilo Toninelli, dei Trasporti - scrivono i No Nav -. Come risposta abbiamo ricevuto solo un silenzio assordante, mentre il tema delle grandi navi a Venezia è sparito da ogni dichiarazione e comunicazione ufficiale. Che sia il preludio di un ennesimo voltafaccia dei pentastellati al governo in materia ambientale?". Davide Scano, dei 5 Stelle veneziani: "Non c'è alcun ripensamento. Il ministro Toninelli è ben informato della situazione e costantemente aggiornato".

Area industriale

"Il M5S ha definito sbagliata la scelta di trasferire le grandi navi a ridosso dell'area industriale di Marghera, sostenendo che questo avrebbe danneggiato in maniera irreversibile l'equilibrio morfologico della laguna, già compromesso a causa della permanenza dei giganti del mare - scrive il Comitato No Grandi Navi -. E ha anche ribadito, per voce dello stesso capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale, Davide Scano, che la prospettiva in base alla quale la città e la sua laguna si dovrebbero adeguare alle grandi navi, è sbagliata. Tuttavia - spiegano i No Nav - l'incontro da noi chiesto per esporre al governo le motivazioni di decine di migliaia di cittadini, non è mai avvenuto".

Grandi opere

"Chissà se le parole di tutti gli esponenti locali del M5S erano solo chiacchiere o propaganda pre-elettorale - si chiede il Comitato No Grandi Navi - . Chissà se oggi che quello stesso movimento è al governo e occupa la poltrona del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha cambiato idea. Così sembrerebbe, considerando quante volte il M5S ha cambiato opinione su altre grandi opere, come la Tav, il Tap, ora considerati 'migliorabili', e il Mose, che per il sottosegretario Michele Dell'Orco è un'opera che 'va terminata'. Il ministro lo dica chiaro, perché il movimento contro le grandi navi in Laguna non resterà in silenzio. Continueremo - conclude il Comitato - a inchiodare chi comanda alle proprie responsabilità davanti all'opinione pubblica internazionale".

Le richieste

I No Nav chiedono l'attuazione del decreto Clini-Passera, con divieto di transito delle stazze superiori alle 40 mila tonnellate davanti a San Marco. L'individuazione, se il governo intende confermare il mantenimento della crocieristica a Venezia, della via navigabile alternativa da parte dell'Autorità Marittima. "La comparazione tra i vari progetti - scrivono i No Grandi Navi - avviata con il Comitatone dell’8 agosto 2014, si è conclusa con la valutazione positiva di un solo piano: il Venice Cruise 2.0., che prevede un nuovo Terminal crociere fuori della Laguna, alla Bocca del Lido. Ma successivamente l'ex ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, non ha preso alcuna decisione che modificasse le scelte compiute in precedenza, e la cosiddetta “soluzione Marghera” allo stato attuale non esiste, né alcuna procedura è stata attivata. In assenza di segnali positivi alle nostre richieste - affermano i No Nav - prendiamo atto che anche il governo del cambiamento si comporta su Venezia come quelli precedenti".

Il M5S

"Il ministro Toninelli è ben informato della situazione e costantemente aggiornato - scrive Davide Scano, capogruppo del M5S in Consiglio comunale -. La nostra posizione sulle grandi navi è quella ricordata dal Comitato No Grandi Navi, non c'è alcun ripensamento. Ma va detto che noi non accettiamo nemmeno Il progetto Duferco, perché il piano prevede di rimane sempre nell'ambito lagunare. Per noi è la crocieristica a doversi adattare, con navi di minor dimensione, a Venezia, e non viceversa".


 

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