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Biennale, Venezia punta sull'effetto Matrix: "Il nostro padiglione capitale degli open data"

Presentato "Follow up!", lo spazio espositivo che inaugurerà il 25 maggio: "Il futuro è trasparenza e collaborazione". Passi avanti nella centrale di controllo al Tronchetto

Si partirà dell'analogico per arrivare al digitale, dopodiché ci si spingerà oltre, scardinando i confini e puntando sugli open data. Il padiglione di una città come Venezia, patrimonio del mondo, non poteva forse che puntare sull'informazione disponibile per tutti, che corre libera in attesa di essere decriptata. Obbligata la connessione con il titolo della Biennale architettura che inaugurerà il 25 maggio prossimo, "Freespace". "Noi questo spazio libero lo interpretiamo come la possibilità di costruire conoscenza accessibile a tutti - ha dichiarato il delegato del Comune alla smart city, Luca Battistella - è un processo che inizia a ora e forse non avrà mai fine".

Il delegato alla Smart City, Luca Battistella

Padiglione ad effetto

Venerdì mattina a Ca' Farsetti è stato presentato "Follow up!", Venice shares knowledge spaces: il padiglione della città di Venezia situato ai Giardini della Biennale: "Vogliamo rivendicare e comunicare fortemente l'idea che abbiamo del futuro - è stato dichiarato in conferenza stampa dagli organizzatori - partiremo dai caratteri a stampa e arriveremo a semplici codici con cui si costruirà il mondo che verrà". Non sarà un padiglione da "nerd", anzi: "L'effetto wow è assicurato - ha dichiarato Stefano Quarta, uno dei curatori - ognuno potrà costruire conoscenza. E' la logica dell'acquedotto, con cui intendiamo raggiungere tutti". L'idea ha visto il sindaco Brugnaro tra i promotori: "Quest'anno abbiamo deciso di mostrare la Venezia che esiste e lavora - ha dichiarato - che è fuori dagli stereotipi. Questa è una città modernissima, anche nei suoi dibattiti. Il mondo viene qui per discutere e noi, con questo progetto, non ci sottraiamo di certo. Sono orgoglioso di questo padiglione".

Lavoro sugli spazi abbandonati

In prima linea l'Ordine provinciale degli architetti, che anzi "chiama alle armi" i suoi iscritti e tutti i professionisti del settore: "Assieme al padiglione lanciamo un progetto condiviso attraverso cui si possano sviluppare progetti su spazi inutilizzati o abbandonati del territorio metropolitano rendendoli luoghi di connessione sociale, di reciprocità - ha dichiarato la presidente Anna Buzzachi - Costruiremo una mappa di 'rinascita' allargando i nostri orizzonti". Anche lo Iuav punta sull'innovazione, concentrando l'attenzione su Porto Marghera: "Lanceremo un concorso di progettazione sull'area - ha spiegato Maria Chiara Tosi - ciò si inserirà anche nel programma per il suo Centenario".

Centrale di controllo

Un lavoro sugli "open data" destinato a confluire anche nella futura centrale operativa "smart" cittadina al Tronchetto: "Siamo una delle città più avanti da questo punto di vista - ha dichiarato il sindaco Brugnaro - abbiamo immaginato questa centrale di controllo generale attraverso cui poter memorizzare informazioni e tempi di gestione riesci a ottimizzare la macchina davvero". Padiglione Venezia con "vista" sulla smart city, dunque: "La sfida è trasformare i freddi dati amministrativi, in possesso degli Enti, in dati che possono avere valore economico e sociale - ha sintetizzato Luca Corsato, presidente di Open sensor data - Gli open data possono essere ricontestualizzati e influire positivamente su tutti".

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