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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il plateatico non c'è: commerciante contro il sindaco ma si cerca una soluzione

Il post Facebook del bar Semaforo rosso a Spinea spiega che senza concessione di suolo pubblico non potrà riaprire. «Ci rivolgeremo a chi di dovere». Vesnaver: «Ci sono ragioni di sicurezza»

Si fa presto a dire plateatici. Ma poi ci si scontra con la realtà. Ogni piccolo centro cittadino ha le proprie particolarità, spazi, regole, concessioni di suolo confinanti, vetrine e strade trafficate. Così è accaduto a Spinea che, nel bel mezzo della riapertura dei negozi, dopo mobilitazioni e un presidio in centro, lo scorso primo maggio, con la partecipazione del sindaco Martina Vesnaver per la riapertura delle attività produttive, un bar si sia visto negare la concessione per il plateatico davanti all'ingresso.

Da lì al post Facebook sulla pagina del bar per annunciare battaglia contro la decisione dell'Amministrazione, il passo è stato breve. Con il cartello appeso, fotografato e diffuso sul social a spiegare che, senza quell'ampliamento all'esterno del locale, non si potrà ripartire: i battenti resteranno chiusi perché senza lo scoperto non si può assicurare il distanziamento sociale fra i clienti. Il sindaco Vesnaver e la giunta ieri, giovedì 21 maggio, sono andati a visitare il bar. L'esercizio pubblico in questo caso si affaccia su una delle vie principali del centro, una delle più trafficate. Viene precisato più tardi dal Comune che sono stati compiuti alcuni sopralluoghi tramite la polizia locale, prima di arrivare alla constatazione dell'impraticabilità della soluzione davanti al locale. «Ci siamo messi al lavoro per cercare un'alternativa e garantirla a questo bar, che tra l'altro con il Comune di Spinea, che si trova a pochi passi, ha una convenzione per i pasti dei dipendenti  - ha garantito il sindaco Vesnaver -. C'é sempre stato un ottimo rapporto. E abbiamo sostenuto i negozi, scesi in piazza a rappresentare lo stato di difficoltà e i timori in emergenza Covid, nella mobilitazione per la ripartenza. Contiamo di dare risposte alla cittadinanza alle prese con i disagi patiti. Le amministrazioni comunali sono sempre le istituzioni più vicine ai bisogni della comunità e anche quelle che devono dare trovare risposte pratiche alle tante richieste ed esigenze emergenti».

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