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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ici sulle scuole cattoliche, a Venezia 35 contenziosi aperti. Zuin: "Atti obbligati"

Dibattito giudiziario aperto sulla legittimità o meno dell'esenzione. Ma è una questione tecnica: "Siamo coscienti dell'importanza degli istituti paritari"

Nessun accanimento, il Comune di Venezia esegue quanto previsto dalla legge. Lo spiega l'assessore ai Tributi, Michele Zuin, facendo alcune precisazioni sul mancato versamento dell'ICI da parte dell'istituto Cavanis e di altre scuole paritarie cattoliche. Tutto nasce dalla legge statale che ha istituito la vecchia imposta sugli immobili (oggi sostituita dall'Imu), la quale prevedeva l’esenzione per le strutture adibite ad attività non commerciali (in questo caso parrocchie, enti ecclesiastici eccetera. Il fatto di svolgere attività didattica a fronte del pagamento di una retta, però, farebbe perdere appunto il requisito della modalità non commerciale necessario per avere diritto all'esenzione.

35 ricorsi attivi

Questo avviene, nel territorio veneziano, per 35 casi (relativi agli anni 2010 e 2011, poi l'imposta è stata cancellata), per i quali sono attivi altrettanti ricorsi presentati dagli istituti in Commissione tributaria provinciale. Di questi 11 sono stati respinti, dando ragione al Comune, altri 11 accolti, quindi a favore dei ricorrenti, e altri 13 sono in attesa di sentenza. Ancora nessun giudizio è stato emesso dalla Commissione tributaria regionale sugli appelli presentati. Esistono, infine, dei giudizi di Cassazione (ma non relativi a Venezia) che sostengono la stessa tesi dell'amministrazione.

Danno erariale

I ricorsi in Commissione regionale, ovvero gli appelli, sono degli atti dovuti per l’ente comunale: "E' una scelta obbligata - spiega l'assessore - perché in caso di rinuncia al ricorso e ad una potenziale vittoria di giudizio si prefigurerebbe un possibile danno erariale per mancato introito per le casse del Comune". Una questione tecnica, non politica. "Tant’è - conclude Zuin - che abbiamo più volte incontrato i rappresentanti della Fism (Federazione italiana scuole materne) e rappresentanti della Curia, spiegando la posizione del Comune e auspicando una soluzione interpretativa del Parlamento sulla questione. Il lavoro che svolgono le scuole paritarie è indiscutibile e va lodato".

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