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Mercoledì, 17 Aprile 2024

Prima vendemmia per i ragazzi della cooperativa Vite Vere Down Dadi | VIDEO

Prima esperienza agricola per i giovani dell'associazione onlus nella tenuta Sant'Ilario a Giare di Mira

Forbici, guanti, cappellino e cassetta d’ordinanza. Erano ben visibili dalla Romea, impegnati per la prima volta nella raccolta dell’uva Glera alla tenuta Sant’Ilario di Giare di Mira, i ragazzi della cooperativa Vite Vere Down Dadi di Padova. Sarà opera loro anche la grafica delle nuove etichette delle bottiglie della prossima produzione di bollicine, confezionate entro la fine dell’anno.

Sostenibile

Missione della cooperativa Vite Vere Down Dadi, che raccoglie circa duecento iscritti, è accompagnare le persone con sindrome down e le loro famiglie durante il loro percorso, permettendo di arrivare a una vita quanto più possibile autonoma, indipendente e integrata dal punto di vista sociale, relazionale, lavorativo e abitativo. La tenuta Sant’Ilario conta 1400 ettari di agricoltura sostenibile su terreni di proprietà, un tempo dell’imprenditore Gandolfi, fra vallicoltura (400 ettari di coltura del pesce in valli della laguna) e mille ettari di colture estensive di mais frumento, soia da semi, orzo, vigneti, di cui 13 ettari coltivati a Pinot Grigio e Prosecco. L’azienda, che ha scelto di praticare l’agricoltura sostenibile con l’apporto dell’alta tecnologia, è proiettata all’economia solidale. i ragazzi sono stati accolti dal sindaco Marco Dori e dall'assessore alle Attività produttive Vanna Baldan.

I disegni delle etichette sono stati presentati ai partecipanti che hanno potuto vedere in anteprima gli elaborati realizzati nello studio dell’associazione e deciso quale far stampare dopo una votazione popolare. Ecco l'etichetta che ha vinto:

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L’azienda agricola veneziana all’avanguardia dal punto di vista dell’agricoltura sostenibile e per l’apporto dell’alta tecnologia è proiettata sull’economia solidale. L’estensione totale della proprietà è di 1.400 ettari tra vallicoltura e colture estensiva come mais, frumento, soia e orzo. Un’oasi ai confini di Marghera che esprime tutta la cura e la conservazione dell’habitat naturale grazie alle capacità degli imprenditori agricoli impegnati nell’attività di equilibrio tra buone prassi agronomiche e soluzioni d’avanguardia. «In questo contesto – ha spiegato l’agronomo aziendale Ivan Furlanetto – trovano uno spazio ideale anche collaborazioni con realtà che si occupano di integrazione sociale. Alla Cooperativa Vite Vere Down Dadi abbiamo sottoposto lo studio del marchio della gamma dei bianchi spumanti e fermi che lanceremo sul mercato. Riteniamo l’economia solidale la nuova frontiera da esplorare ritenendola la migliore espressione di etica, lavoro e salute». Patrizia Tolot, responsabile e accompagnatrice del gruppo della cooperativa, ha sottolineato l’importanza di rendere partecipi alla normalità le persone disabili.

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