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Controlli oncologici gratuiti: investimento in consapevolezza

Nel 2019 all'Ulss3 eseguite 33 mila mammografie, 46.700 analisi per screening colon-retto e 17.200 test per la prevenzione del tumore (dati provvisori). «Numeri che devono crescere»

«Aderire agli screening oncologici è la scelta giusta, è un atto d’amore verso se stessi, anche se stiamo bene: gli screening, infatti, si rivolgono proprio a persone potenzialmente sane, che non sanno quindi di essere malate. È uno strumento importante che permette di agire rapidamente con diagnosi precoci e cure tempestive, garantendo qualità e continuità del percorso». A dirlo è il direttore della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben che nel corso della conferenza stampa di oggi, venerdì 31 gennaio, è intervenuto sul bilancio degli screening oncologici, mentre si stanno raccogliendo i dati relativi a quelli effettuati nel 2019.

Gli esiti

Nel corso del 2018 e del 2019, infatti, ogni 1.000 donne sottoposte a screening con la mammografia, nell'Ulss3, sono stati trovati 10 tumori. Nello screening del colon retto, nel 2018, si sono identificate 45 neoplasie e sono stati asportati 450 adenomi ad alta probabilità di trasformazione maligna. Per quanto riguarda lo screening del tumore della cervice uterina, nell’ultimo anno sono state identificate 76 lesioni e 1 adenocarcinoma. «Si tratta di persone – ha aggiunto Dal Ben – che credevano di star bene, ma a un tratto hanno scoperto che qualcosa non andava nella loro salute. Persone che sono state accompagnate per mano in tutto il percorso successivo previsto dopo una prima diagnosi positiva, proprio per approfondire il caso e decidere il da farsi». 

La partecipazione

«Nel corso del 2019 (dati ancora provvisori) – ha spiegato il direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, Vittorio Selle - nella Ulss 3 Serenissima sono stati eseguiti nell'ambito degli screening oncologici, 33.000 mammografie, 46.700 analisi di campioni per la ricerca del sangue occulto fecale dello screening colon-retto e 17.200 test per la prevenzione del tumore della cervice uterina. Numeri importanti di esami che però si vuole far crescere con una partecipazione ancora maggiore della popolazione invitata a eseguirli gratuitamente: per lo screening mammografico, infatti, si è registrata una adesione (ovvero quante persone si presentano tra quelle che vengono invitate) pari al 78.1%, per lo screening del color-retto del 55.4% e per lo screening citologico del 56%». 

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Gli obbiettivi

Gli indicatori di qualità prevedono che per lo screening mammografico si raggiunga l’80% di adesione, per quello del colon-retto il 65% e per quello della cervice il 60%. Tra i tre distretti, è quello di Mirano Dolo a registrare una migliore partecipazione all’iniziativa regionale (mammografico 84,6%; colon retto 61,3% e cervice 69,8%), e questo va imputato al fatto che questo territorio è stato tra i primi ad attivare gli screening oncologici.

Consapevolezza

Lo screening con minore adesione rimane, come negli scorsi anni, quello del colon-retto, il più giovane dei tre screening attivati, che si rivolge anche agli uomini, che hanno una minore abitudine allo screening rispetto alle donne. Nella Ulss 3 l’adesione (dati ancora provvisori) è del 55,4%. «Il lavoro che l’azienda sanitaria e tutto il dipartimento di prevenzione stanno portando avanti con grande sforzo – sottolinea il direttore Luca Sbrogiò – punta a far crescere la sensibilità della popolazione sul tema. Lo facciamo attraverso la collaborazione con le pubbliche amministrazioni e con le associazioni di volontariato molto attive nel nostro territorio «Deve essere sempre più evidente a tutti che il guadagno in termini di salute passa anche attraverso un investimento in consapevolezza».

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