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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La proposta al governo: «Cav diventi un vero concessionario, così potrà gestire le strade venete»

Il governatore Zaia ha fatto il punto sul progetto "2.0" per la società. «Così potremmo spostare la barriera a Dolo e, in futuro, permettere a Cav di gestire diverse tratte»

Se l'oggetto sociale di Cav spa fosse modificato, trasformando la società in un vero e proprio concessionario, poi la si potrebbe candidare alla gestione di varie strade e autostrade del Veneto. È l'idea del governatore Luca Zaia, che stamattina è tornato a parlare del tema della viabilità e dei pedaggi. La proposta è pronta per essere presentata al ministero delle Infrastrutture e nei prossimi giorni l'assessore regionale De Berti cercherà un accordo con la ministra De Micheli. Se tutto andasse per il verso giusto, ha detto Zaia, «riuciremmo a spostare la barriera di Villabona a Dolo (cioè il punto che delimita il tratto gratuito, ndr) e a liberalizzare il passante per chi vive qua». Quindi, ad abbattere le tariffe per chi guida in A4.

Gestione stradale e investimenti

Non solo, perché le tratte che Cav potrebbe mirare a gestire sono molte. «Ad esempio la bretella dell'aeroporto, e magari un giorno anche la Pedemontana», ha suggerito il governatore. Zaia ha ricordato che Cav è una società a capitale completamente pubblico, 50% di Anas e 50% della Regione Veneto, e che la stessa prevede nel suo statuto che gli utili siano investiti nella viabilità regionale. «La gestione funziona - ha detto -. Ci sono 600 milioni di euro di utili nel piano finanziario. Con questa nuova licenza potremmo investire 1 miliardo in viabilità e Cav potrebbe occuparsi, ad esempio, anche della Treviso Mare».

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