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«Insegnanti come trottole», Cgil: «140 spostamenti da gennaio». Romor: «Sono stati 46»

Funzione Pubblica: «Emergenza servizi educativi». L'amministrazione: «Il sindacato vuole spaventare i genitori con dati inconsistenti»

Per la Funzione Pubblica Cgil veneziana quella nei servizi educativi comunali è una «situazione di emergenza», a causa degli spostamenti: «140 da metà gennaio a oggi e 80 prolungamenti di orario. Le insegnanti e le educatrici  - afferma il segretario del sindacato Daniele Giordano - hanno ricominciato a girare come trottole». L'amministrazione non ci sta: «gli spostamenti effettivi sono stati solamente 46 - scrive l'assessore alle Politiche educative Paolo Romor -. Alzare i toni su basi infondate e inconsistenti appare solo il consueto tentativo di ricerca visibilità».

La "squadra jolly"

«Da quest’anno è stata costituita una "squadra jolly", composta da 7 lavoratrici tra educatrici e insegnanti per coprire le assenze e per evitare gli spostamenti selvaggi dell’anno precedente - scrive Giordano -. I numeri degli spostamenti sono perciò ancor più gravi, perché se anche questo non sta bastando vuole dire che servono scelte vere sulle scuole e soprattutto scelte che non compromettano il percorso educativo e la salute dei bambini. Non possiamo che denunciare ancora una volta la gestione fallimentare dell'amministrazione comunale, contro l'interesse dei bambini, contro la qualità del percorso educativo e delle condizioni di lavoro».

Risparmi

«Da quel che ci risulta - prosegue il sindacato - maestre della scuola dell'infanzia vengono spostate ai nidi senza la visita del medico competente che accerti la loro idoneità al servizio. Non stupisce che le insegnanti in età avanzata siano colpite dalla malattia professionale. La scelta di ridurre le sezioni e redistribuire i bambini è stata sicuramente utile, ma questo rende discontinuo il percorso educativo e produce solo qualche piccolo risparmio. Anche le supplenze lunghe non sono garantite con conseguenze negative per i bambini e il personale».

Sostegno

Anche riguardo al sostegno Fp Cgil non risparmia critiche: «è stato sostanzialmente cancellato. La decisione di ridurre da 14 a 5 i coordinatori pedagogici, che devono seguire 18 scuole dell’infanzia e 27 nidi, ha determinato che queste figure siano divenute quasi esclusivamente di ruolo amministrativo e procedurale e non di verifica e sostegno al percorso pedagogico». Ridotto, per la sigla, anche lo spazio della contrattazione, «indispensabile a discutere e risolvere i problemi nell'interesse della cittadinanza. Servono - conclude Giordano - immediatamente assunzioni. Auspichiamo che le famiglie si facciano sentire e chiedano la difesa e il rispetto del ruolo della scuola, e come sindacato valuteremo tutte le iniziative per contrastare una gestione padronale e burocratica».

I conteggi

«È sbagliato  - spiega l'assessore Romor - conteggiare tra gli spostamenti quelli effettuati dalle maestre “jolly”, assunte appositamente per tale scopo, e quelli effettuati dalle maestre di supporto ai bambini con disabilità nei giorni di assenza degli stessi, così come previsto dall’accordo sindacale sottoscritto da tutte le sigle. Gli uffici competenti hanno conteggiato 46 spostamenti effettivi di maestre e non 140, come erroneamente lamentato. Il che vuol dire lo 0,1% dei 28.000 turni effettuati, dalle circa 400 maestre, nei 70 giorni lavorativi intercorsi. L’amministrazione è ricorsa allo strumento delle sostituzioni in modo marginale ed eccezionale, non in modo "selvaggio"».

La valutazione

«Giordano si appella ai genitori, tentando di spaventarli con questi dati inconsistenti - continua Romor -: dimentica però che gli stessi si sono già espressi, attribuendo nell’ultima valutazione, un voto medio di 8,85 su 10 al servizio fornito dai nidi comunali. Quanto al numero delle sezioni delle scuole infanzia, basta ricordare che è stato mantenuto costante dalla nostra amministrazione, anche negli anni di calo demografico: non si tratta di tagli ma esattamente del contrario. Abbiamo garantito numeri bassi di bambini per classe, e quindi alta qualità dell’insegnamento che ha portato il numero degli iscritti a crescere di nuovo».

Pedagogiste

«Non si può limitarsi a prendere in considerazione solo le 5 psicopedagogiste assegnate ai vari territori, dato che la nuova organizzazione ne prevede ulteriori 5 accentrate all’ufficio di progettazione educativa. Qui lavorano in team in maniera più efficace, ed è a loro assegnata una parte dell’attività in precedenza svolta interamente dalle colleghe dislocate sul territorio».

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