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Un taxi elettrico a Venezia (e un emendamento per consentire la navigazione) | VIDEO

Si è svolto stamattina il viaggio inaugurale dell'imbarcazione privata. Il sindaco Brugnaro: «Ora mancano le norme: appoggiamo l'iniziativa in questo senso del M5S»

Il Comune di Venezia intende approvare una norma a favore del trasporto ibrido ed elettrico in laguna e nei canali del centro storico. Ci sono ancora degli ostacoli (soprattutto legislativi) da superare, ma secondo il sindaco Luigi Brugnaro è questa «la risposta di Venezia alle giuste richieste di chi chiede una lotta concreta all'inquinamento». Stamattina il sindaco ha partecipato alla presentazione ufficiale del primo taxi acqueo ad alimentazione elettrica, di proprietà di Alessandro D’Este e allestito in collaborazione con l’azienda Vio, distibutore di motori Volvo: l'imbarcazione si è mossa, senza inquinare e senza far rumore, lungo tutto il canal Grande, da piazzale Roma fino a Ca' Corner.

«Nella normativa - ha spiegato Brugnaro - daremo la precedenza ai taxi ed alle barche elettriche per i canali e ibridi per le isole della laguna che sono più lontane e più difficili da raggiungere». La barca, ha detto, «è un taxi veneziano, con tutte le misure degli altri taxi, ma elettrico, costruito da privati, senza alcun contributo pubblico». Ha aggiunto, infine, che il Comune appoggia al cento per cento «l'emendamento presentato in Parlamento da Arianna Spessotto (M5S) che chiede una legislazione speciale appunto per le barche ibride ed elettriche a Venezia, perchè - ha spiegato - a livello tecnologico abbiamo risolto tutti i problemi, ora ci manca una normativa valida che risolta i problemi burocratici». Di fatto si tratta di cambiare le norme che impongono la presenza a bordo delle imbarcazioni di un motore endotermico.

Video del Comune di Venezia

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