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Contact center della città di Venezia: tutto da rifare per la Cgil. Comune: «Sistema apprezzato»

Filt: «Occorre riorganizzare la piattaforma Dime di accesso alla laguna. Nessun confronto possibile con Veritas, Vela e Venis». L'amministrazione: «In un anno 8 mila certificati online»

Una piattaforma di accesso alla città di Venezia dalle potenzialità enormi. Il contact center unico Dime viene presentato in questi termini dalla Filt Cgil veneziana. Un servizio fortemente voluto dall'attuale amministrazione, ma la cui organizzazione, dice il sindacato: «Fa acqua da tutte le parti, vanificando l'obiettivo di una corretta informazione ai cittadini e l'investimento pubblico».

Le partecipate 

Veritas, Vela e Venis sono le partecipate che entrano in questo piano. Tutto sotto la regia di Veritas. Dei 21 lavoratori totali del call center, 14 arrivano da Vela. Dime, spiega il sindacato, viene costruito e avviato «senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, sentite solo in un secondo momento, in particolare per quello che riguarda la gestione del personale. Tutti i tentativi fatti di interagire con le partecipate sono falliti. Non siamo contrari al progetto dell'amministrazione comunale, né all'individuazione di Veritas a governo della rete - precisa Eleonora Martellotti della Filt Cgil -. Ma non siamo d'accordo sull'organizzazione e la gestione, perché mette a rischio gli obiettivi del progetto, cioè il miglioramento e l'accrescimento dei servizi al cittadino». Quanto ai lavoratori, collocati nella nuova sede del Vega, «gli è stato chiesto uno sforzo pesante per poter gestire questa marea di servizi che facevano capo al Comune: appuntamenti per il rinnovo delle carte identità, interventi su strade pubbliche, illuminazione, ecc., un impegno che riteniamo vada remunerato adeguatamente».

Vela

«Dall'avvio del call center unico abbiamo provato a discutere con le tre aziende di queste problematiche - interviene Valter Novembrini, segretario della Filt Cgil -. Abbiamo avuto 4 incontri e non siamo riusciti a cogliere nemmeno una parziale apertura. Dopo sei mesi abbiamo ritenuto che fosse necessario portare fuori il problema. Chiediamo all'amministrazione comunale di convocarci per provare a risolvere i problemi gestionali, organizzativi e contrattuali del servizio. Siamo convinti della bontà del progetto, che non mettiamo in discussione, ma vogliamo sia davvero un'opportunità per l'utenza. Pensiamo che le attività di Vela vadano preservate e aumentate, perché attraverso la tutela delle attività di Vela si protegge anche il lavoro di lavoratori e lavoratrici».

 

Oltre 8 mila certificati online

«Giorno dopo giorno attraverso Dime – spiega l'amministrazione - stiamo creando una rete multicanale informatica che permetta, a chi voglia, di sfruttare la comodità di un servizio online. Nel solo primo anno di utilizzo, cittadini e professionisti hanno ottenuto oltre 8.000 certificati online direttamente da casa o da smartphone, senza doversi recare agli sportelli comunali. Lo scorso aprile, a Dime è stato riconosciuto il “Premio dei premi per l'innovazione” al Senato. Sono strumentali, da parte di una sola sigla sindacale, le speculazioni in merito alla gestione di un servizio che, per la prima volta, mette insieme tante realtà comunali, da Veritas, con il Ccnl Servizi Ambientali, a Vela/Acm con il Ccnl Trasporti, da Venis, con il contratto metalmeccanici al Comune, con il Ccnl Enti Locali».

Apprezzamenti

«Non ci risultano segnalazioni di disservizi da parte degli utenti né particolari criticità attraverso il servizio di mistery call che monitora il sistema. I cittadini e le imprese stanno apprezzando questo approccio diretto non solo con l'amministrazione, ma con il sistema delle partecipate. L'investimento complessivo è di quasi 10 milioni di euro ed è collegato strettamente alla nuova smart control room che è in corso di realizzazione al Tronchetto e che sarà il cuore e la mente dell'intera città, anche nella sua accezione metropolitana».

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