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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Zes, l'appello dei sindaci stavolta è diretto al presidente della Repubblica

«Rappresenta un'occasione, occorre farla partire nell’area metropolitana di Venezia e Rovigo entro fine 2019»

L'appello per costituzione della Zes, nell’area metropolitana di Venezia e Rovigo, questa volta sottoscritto nella sede della Prefettura di Rovigo, è stato inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

I firmatari

Il documento è stato firmato, e consegnato al prefetto di Rovigo Maddalena De Luca, da parte del presidente della provincia di Rovigo Ivan Dall’Ara, dal presidente di Confindustria area metropolitana di Venezia e Rovigo Vincenzo Marinese, dai 16 sindaci del Polesine, oltre che dal presidente della Commissione Attività Produttive Paolo Pellegrini per conto del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, e dai rappresentanti dell’area del Veneto Orientale Maria Teresa Senatore, sindaco di Portogruaro e Alessandro Perazzolo, assessore alle Attività Produttive del Comune di Jesolo.

Dove

Le Zes sono territori che si contraddistinguono per benefici fiscali e per la possibilità di usufruire di alcune semplificazioni procedurali e doganali per realizzare condizioni favorevoli alle imprese. Se ne contano circa 4000 al mondo, di cui 800 in Europa. In particolare l'articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea prevede la possibilità, per il periodo 2014-2020, di costituire delle Zes anche in alcune aree del nord Italia, tra cui le zone di Porto Marghera, Campalto, Murano, Arsenale, Zona Portuale e Tronchetto nel Comune di Venezia e, nella Provincia di Rovigo, i comuni di Bergantino, Ceneselli, Trecenta, Bagnolo di Po, Fiesso Umbertiano, Polesella, Canaro, Occhiobello, Stienta, Gaiba, Ficarolo, Salara, Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano e Melara.

Zona Economica Speciale: un'occasione 

«La dismissione di importanti impianti industriali e il graduale calo del peso occupazionale caratterizzano anche Porto Marghera – ha spiegato Paolo Pellegrini -. L’area, riconosciuta come area di crisi industriale complessa con decreto del ministro dello sviluppo economico dell’8 marzo 2017, è da tempo interessata da un processo di riqualificazione ambientale e funzionale sostenuto dal Comune di Venezia e dalle istituzioni pubbliche, locali e nazionali. L’istituzione della Zes rappresenterebbe certamente un ulteriore asset di Porto Marghera che, associato all’elevato grado di infrastrutturazione e alla consistente disponibilità di aree, potrebbe accelerare il processo di riconversione e favorire l’insediamento di nuove iniziative economiche e l'attrazione di nuovi investimenti». Le ricadute occupazionali previste dallo studio effettuato da Confindustria Venezia-Rovigo, dimostrano come l’istituzione della Zes potrebbe rimettere in moto un’economia sofferente.

Le infrastrutture

La provincia di Rovigo e la Città metropolitana di Venezia sono state interessate da rilevanti investimenti sulle tratte viarie e sui collegamenti che garantiscono un sistema della mobilità integrato e multimodale, tra questi si ricordano: la tratta ferroviaria Bologna-Padova, l’autostrada A13, i tre caselli autostradali, collegati con le principali direttrici est-ovest (Transpolesana su Verona, Eridania su Mantova), e nord-sud (strada statale 16, statale Romea, Valdastico), la fluvialità (idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco), la presenza di un interporto, di un porto tra i principali porti in Italia per volume di traffico, e del terzo polo aeroportuale italiano rappresentano basi solide su cui costruire un supporto a insediamenti produttivi.

Opportunità

«Quello della Zes – ha detto Marinese – è un progetto inclusivo. La lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dimostra la volontà di mantenere l'Italia tutta unita. Non c'è un'Italia del nord e una del sud, una ricca, l’altra povera. C'è un'Italia che deve diventare fra i primi Paesi manifatturieri al mondo. Non possiamo rinunciare a creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile che dia continue opportunità di lavoro”.

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