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Mercoledì, 24 Aprile 2024
ViviVenezia

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A cura di Gianluca Anoè

Proverbi tipici di Venezia: legami col passato e simboli di tradizione

I proverbi sono parte integrante della tradizione di un popolo e di una cultura, tanto più se nella lingua o nel dialetto locale. Si tratta di retaggi della tradizione, che vengono tramandati di generazione in generazione. A volte vengono dimenticati, a volte i igovani tendono a non apprenderli o a cambiarli. E in altri contesti, invece, permangono forti come un tempo. Eccone alcuni simpatici in veneziano, sempre in grado di far riflettere.

1) Zé mejo el tacòn sule braghe che mostrar el sbrego!

"Meglio mettere la toppa sui pantaloni, piuttosto che mostrare lo strappo!"

2) A ognun ghe piaze la so spuseta

"Ad ognuno piace la propria opinione"

3) Chi no le fa de Carneval, le fa de Quaresema

"Chi non fa le pazzie a Carnevale, le fa durante la Quaresima"

4) Ani vien co' i so malani

"I malanni giungono con l'avanzare dell'età"

5) Val più la pratica che la gramatica

"Vale più la pratica della grammatica"

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6) El pol pissar in leto, e dir che 'l ga suà

"Può fare la pipì a letto, e dire che ha sudato"

7) Dai e dai, la barca ariva ai pai

"Dai e dai, la barca arriva fino ai pali"

8) Ala sera ciochi, ala matina bisi

"Di sera ubriachi, la mattina storditi"

9) Le disgrasie zé sempre pronte, come le tole de le osterie

"Le disgrazie sono sempre pronte, come le tavole delle osterie"

10) Chi ga inventà el vin, se non no el zé in Paradiso, el zé vissin

"Chi ha inventato il vino, se non è in Paradiso, è lì vicino"

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Proverbi tipici di Venezia: legami col passato e simboli di tradizione

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