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A cura di Gianluca Anoè

Mestre Centro

Il Cherubino Nero: il serial killer che terrorizzò Mestre e la Francia

Nacque a Mestre nel 1962. E nulla faceva presagire che dietro a quel ragazzo apparentemente normale, dal fisico atletico e gli occhi cerulei si potesse nascondere un pericoloso serial killer. E i soprannomi, negli anni '80, quando il pluri-omicida era in piena attività, si sprecavano: il Cherubino Nero, il Mostro di Mestre, il Killer dagli Occhi di Ghiaccio, l'Assassino della Luna Piena.

Aveva soli 19 anni, Roberto Succo, quando uccide a sangue freddo i proprio genitori: strangola il padre e accoltella la madre, lasciando i corpi senza vita nella vasca da bagno. Tutti i sospetti ricadono subito su di lui, che dopo un tentativo di fuga e tutte le indagini del caso viene dichiarato schizofrenico e infermo mentalmente, a tal punto da essere internato in un ospedale per disturbi psichiatrici. Ma dopo 5 anni, nel 1986, sfruttando un permesso accordatogli per frequentare l'università, scappa in Francia.

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In terra transalpina si innamora di una sedicenne, con la quale avrà una relazione quasi morbosa, e si rende protagonista di una serie di efferati omicidi: un brigadiere svizzero, un medico, un poliziotto e due ragazze diciassettenni, prima violentate e poi freddate a colpi di pistola. Rientrato in Italia, Succo viene arrestato a Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso. Durante gli interrogatori era solito ripetere "Sono un killer, di mestiere ammazzo la gente!".

In carcere, tenta la fuga. Viene quindi trasferito nel carcere di massima sicurezza a Vicenza, dove morirà suicida nel 1988, soffocandosi con un sacchetto e una bomboletta di gas. La sua storia ispirò un film, "Roberto Succo", presentato nel 2001 alla 54esima edizione del Festival di Cannes.

Il Cherubino Nero: il serial killer che terrorizzò Mestre e la Francia

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