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A cura di Gianluca Anoè

San Nicolò, Santa Lucia e il Natale: i due santi, il legame con Venezia e la tradizione natalizia

Venezia, quando si avvicina Natale, diventa ancora più magica e si riempie di una sensibilità tutta particolare. Ma il merito di questa atmosfera non è solo della bellezza della città, delle luminarie, degli addobbi, della festività solenne che si avvicina. Il merito va anche allo straordinario patrimonio culturale ma anche religioso che è in seno alla città lagunare.

A Venezia infatti giacciono le spoglie di due santi che sono due punti di riferimento sia per il mondo cristiano in senso stretto, sia per la tradizione natalizia. Uno è San Nicolò, l'altra è Santa Lucia: entrambi ben noti anche nella fantasia dei bambini che li hanno sempre conosciuti e amati per essere gli "aiutanti" o i vice di Babbo Natale, due "beniamini" che in qualche modo preannunciano la festa del 25 dicembre. Senza di loro l'atmosfera natalizia sarebbe incompleta, senza di loro ci sarebbero meno regali e senza di loro l'attesa per la notte più magica dell'anno non sarebbe più la stessa. Le spoglie dei due santi si trovano entrambi a Venezia.

San Nicolò per altro ha certamente ispirato la figura di Babbo Natale, ideato dalla mente dell'illustratore Haddon Sundblom per la celebre bevanda di colore scuro. Il santo vescovo che visse tra il III e il IV secolo d.C. era conteso tra Venezia e Bari, rivali anche a livello commerciale. I baresi riuscirono a prelevare le reliquie del Santo per primi ma i veneziani non si rassegnarono e si recarono in Oriente, nella Myra musulmana dove erano conservate, con la missione di cercarne altre. E proprio adiacente al sepolcro trovarono un luogo segreto, nascosto, dove erano state abbandonate alcune reliquie lasciate dai baresi. Erano frammenti ossei che vennero trasferiti nell'abbazia benedettina di San Nicolò del Lido nella laguna di Venezia. San Nicolò era il Santo patrono dei marinai per questo Venezia teneva a lui in modo particolare.

Santa Lucia, invece, è nota per essere la santa protettrice degli occhi e della vista. Una tradizione dai contorni macabri la vede protagonista di un gesto estremo: Lucia, una nobildonna, aveva deciso di dedicarsi alla vita monacale ma era molestata costantemente da un ammiratore che non le lasciava tregua. Un giorno, per mettere finalmente fine alle sue richieste Lucia decise di togliersi gli occhi e donarglieli in totale disprezzo della vanità. Da qui venne denunciata e arrivò al martirio da cristiana. Santa Lucia, che nel Nord Europa per imprortanza quasi sostituisce San Nicolò (Santa Klaus), porta i doni anche in base alla leggenda per cui alcuni bambini, colpiti da un'epidemia di infezione agli occhi, vennero convinti a fare un pellegrinaggio in onore della Santa e in cambio, come premio, avrebbero perciò ricevuto un piccolo dono. Tradizione, questa, rimasta a tutt'oggi. Si tramanda che le spoglie della Santa vennero prese a Costantinopoli, insieme a quelle di Sant’Agata, dal doge veneziano Enrico Dandolo nel 1204 anche se un'altra ipotesi vuole collocare l'arrivo delle spoglie molto prima, nel 1026.

A Venezia sorgeva una chiesa in onore della Santa che nel 1805, assieme alla comunità conventuale, fu soppressa  a causa della costruzione della nuova stazione ferroviaria. Chiesa e convento furono demoliti tra il 1861 e il 1863. In ricordo della chiesa, la nuova stazione prese il nome di Venezia Santa Lucia. Le reliquie della martire furono portate nella vicina chiesa di San Geremia, dove si trovano ancora oggi, l’11 luglio del 1860. All'interno della chiesa venne poi costruita una Cappella dedicata alla Santa.

Fonte: 
www.santuariodilucia.it
www.miciporti.it/santa-lucia-babbo-natale-nord/
www.venetoinside.com

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