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Cronaca Caorle

Anziano abbracciato e derubato del Rolex: inseguimento per strada, complice in arresto

I carabinieri hanno intercettato un'auto sospetta a Caorle, all'interno c'era la refurtiva di una rapina messa a segno pochi minuti prima. La diretta responsabile si è dileguata

Rapina messa a segno per strada, ma stavolta il piano dei malviventi salta. Tutto è iniziato quando una pattuglia dei carabinieri di Caorle si è imbattuta, martedì pomeriggio, in un'auto che stava imboccando una via del centro contromano e a forte velocità. Ne è nato un inseguimento, protrattosi per diversi chilometri e terminato grazie anche all’intervento di altre pattuglie.

Abbraccio per strada

Al volante del veicolo c'era un 20enne di nazionalità romena. Mentre erano in corso i controlli, i carabinieri hanno appreso dalla centrale operativa che in quegli stessi minuti un anziano era stato derubato del proprio orologio Rolex tramite la famigerata tecnica dell'abbraccio: era stato intercettato per strada da una ragazza, la quale aveva finto di conoscerlo, avvinghiandosi a lui e approfittandone per sfilargli l'oggetto prezioso di dosso. Dopodiché la donna era stata vista salire a bordo di una Volkswagen Golf guidata da un complice. Proprio la stessa macchina del 20enne che i carabinieri avevano appena fermato.

Rapina

A quel punto i militari hanno perquisito il veicolo, trovando conferma ai propri sospetti: tra i componenti interni non solo era nascosto il Rolex, ma anche alcuni monili in oro. L’orologio è stato riconosciuto dal 79enne, che ha potuto così riavere il maltolto. Dell'autrice del furto, però, nessuna traccia: evidentemente era stata scaricata dall’auto in un luogo "sicuro". Il 20enne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione, ma anche perché ritenuto responsabile, in concorso, dello stesso reato contestato all'autrice materiale del crimine, ovvero rapina aggravata. Durante l'abbraccio all'anziano, infatti, la vittima si era accorta di ciò che la donna stava facendo e aveva cercato di trattenerla, ingaggiando una breve colluttazione e patendo un'escoriazione al polso.

Indagini

Per il ragazzo si sono aperte le porte del carcere di Pordenone. Proseguono le ricerche della complice, oltre alle indagini per verificare quali altri furti la coppia abbia messo a segno di recente (in particolare quelli da cui hanno ricavato i monili trovati in macchina). Per i carabinieri l'arresto è utile anche per stabilire con certezza il modus operandi dei criminali di  questo genere: le donne, "volto gentile" della banda, dopo aver approcciato le vittime possano contare su un complice in auto, il quale è in grado di prelevarle tempestivamente e prendere in consegna la refurtiva.

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