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Cronaca

Piaga abusivismo: 330mila pezzi sequestrati dalla guardia di finanza

La task force anticontraffazione della Finanza ha denunciato da inizio estate 68 persone per prodotti contraffatti. Operazioni in tutta la provincia

I numeri sono come sempre elevatissimi. Il fatto che si ripetano anno dopo anno, però, denotano come il fenomeno sia lungi dall'essere vinto. Anzi. L'abusivismo commerciale a Venezia continua a rivelarsi una delle piaghe più profonde della città, cui le forze dell'ordine tentano di contrapporre servizi, sopralluoghi e soprattutto sequestri. La guardia di finanza, per esempio, anche attraverso la task force anticontraffazione del I Gruppo delle fiamme gialle che ormai da tempo passa al setaccio laguna e terraferma, solo da inizio estate ha requisito oltre 330mila articoli irregolari o non sicuri, denunciando 68 persone e segnalandone altre 76 per abusivismo commerciale. 

Un centinaio i controlli tra calli e campielli, soprattutto nelle zone a maggiore affluenza turistica come calle larga XXII Marzo e riva degli Schiavoni. E' lì naturalmente che si concentra il maggior numero di abusivi. Ma gli accertamenti da lì si sono allargati a tutta la provincia, con lo scopo di bloccare i venditori sulle vie di accesso alla città lagunare e di individuare i depositi o i canali di approvvigionamento. A Sottomarina, una pattuglia di baschi verdi ha individuato, nei pressi di una fermata dell’autobus diretto a Venezia, tre extracomunitari con dei borsoni in spalla che si guardavano ripetutamente intorno. I finanzieri, insospettiti dal loro atteggiamento, li hanno fermati scoprendo, all’interno dei borsoni, numerosi articoli di bigiotteria, di pelletteria e occhiali contraffatti. I militari hanno quindi perquisito le loro abitazioni, sequestrando circa 800 prodotti contraffatti delle più famose maarche, tra articoli di bigiotteria, occhiali da sole e borse.

In alcuni casi, svolgendo attività info-investigativa, i finanzieri sono riusciti a ricostruire la “filiera del falso” e a individuare i canali di produzione e approvvigionamento della merce contraffatta. A Mestre per esempio sono state individuate due società gestite da cittadini cinesi, che commercializzavano matite contraffatte. I militari, grazie ad analisi documentale svolta in loco e all’incrocio dei dati acquisiti in analoghe operazioni anticontraffazione, hanno proseguito l’attività di polizia giudiziaria in Brianza, perquisendo le società individuate come importatrici e distributrici delle matite. L’azione si è conclusa con il sequestro di circa 230mila articoli, tra penne e matite, e con la denuncia dei quattro legali rappresentanti.

Da Mestre a Sottomarina, dove le fiamme gialle hanno individuato una società, gestita da cittadino cinese, che poneva in vendita borse e braccialetti recanti marchio contraffatto delle più note maison dell’alta moda, nonché prodotti con marchio “CE” contraffatto. Il controllo dell’esercizio commerciale ha consentit di sequestrare complessivamente oltre 7000 articoli di bigiotteria e borse contraffatte. I Finanzieri, in flagranza di reato, si sono recati quindi a Padova, per perquisire d’iniziativa l’attività commerciale individuata come fornitrice degli articoli oggetto del sequestro, rinvenendo e sottoponendo a sequestro ulteriori 18mila articoli di bigiotteria recanti marchio contraffatto. Due in questo caso le persone denunciate. Da inizio anno sono state denunciate 159 persone, con il sequestro di quasi quattro milioni di articoli, tra prodotti contraffatti o non sicuri per i consumatori.

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