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Cronaca

"Campagna elettorale contro tram in trattore, ora taglia i servizi e ci obbliga ad usarlo"

L'accusa all'assessore Boraso è mossa dal sindacato SGB, a seguito del piano di riordino del servizio di trasporto pubblico della città metropolitana. "Ha fatto il double-face"

“Aveva fatto la sua campagna elettorale contro il tram con forcone e trattore”. A lanciare accuse all'indirizzo dell’assessore alla Mobilità di Venezia, Renato Boraso, è Giampietro Antonini di SGB Venezia, a fronte della rivoluzione del settore del trasporto urbano all’interno della città metropolitana, “che obbliga i cittadini a usare il tram”. Un riordino che sarà reso effettivo da inizio novembre (ancora passibile di modifiche), e che ha visto coinvolti nella decisione, oltre all’assessore, anche AVM e Actv.

L'accusa mossa dal sindacato è quella di aver architettato una nuova gestione dei trasporti per costringere i veneziani ad usare il "siluro rosso". "Quando era consigliere del centro destra (Boraso, n.d.r.) - spiega Antonini - aveva chiesto, a seguito della vicenda Mantovani, all'allora sindaco Orsoni di rescindere tutti gli accordi, compresi i progetti del tram". Poi rincara la dose: "Durante la sua campagna elettorale sapeva che il tram c'era, e oggi non può rifugiarsi dietro un 'ormai il tram c'è'. Avrebbe dovuto specificare a suo tempo - conclude - come si sarebbe comportato qualora fosse diventato sindaco o assessore. Non si può fare il double-face".

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