rotate-mobile
Cronaca

America's Cup, Acea lancia la sua "bomba": "Venezia non ci ha pagato"

Nella querelle riguardante la tappa lagunare 2013 cancellata dagli organizzatori, finita in tribunale, si inserisce una nota in cui si accusa l'amministrazione della città di scorrettezze

L'Acea, la società organizzatrice dell'America's Cup, alza il tiro e lancia la sua "bomba" contro Venezia. La "battaglia" per rivedere i catamarani della competizione velica più antica del mondo in laguna è appena agli inizi, ma già la temperatura si fa incandescente. La società statunitense, infatti, dopo l'annuncio del ricorso depositato da Ca' Farsetti in tribunale la cui prima udienza è fissata per il 17 gennaio, ha lanciato la sua bomba attraverso una nota: "Non ci avete pagato, noi non veniamo", si scrive in soldoni.

Il Comune di Venezia, con il sindaco Giorgio Orsoni in testa, si appella a un contratto firmato in cui si metteva nero su bianco che le edizioni dell'America's Cup in laguna sarebbero dovute essere due. Ora la risposta di Acea, che afferma di aver fatto "molto" per risolvere le "divergenze con Venezia, anche offrendo l'arbitrato, al fine di mantenere il fantastico spirito che si è creato nel maggio scorso".

Invece nulla. Le parti per ora non hanno trovato l'accordo. L'unica tappa italiana della kermesse sarà a Napoli, ad aprile. A meno di stravolgimenti giudiziari. "La presentazione in Tribunale di un documento contro Acea da parte di Venezia, mesi di dichiarazioni pubbliche false, contenenti errori rese dal sindaco Orsoni - prosegue la nota di Acea - ci lasciano poco spazio, se non quello di un'accurata proposizione dei fatti. I procedimenti giudiziari permetteranno ad Acea di dimostrare che Venezia deve accettare la piena responsabilità per queste gravi violazioni di contratto".

Gli organizzatori parlano di "mancata presentazione di importanti informazioni finanziarie e conti completi" per le regate del 2012 a Venezia, ma anche di "mancato pagamento della quota concordata di reddito netto generato"; di "mancato rispetto dei tempi di pagamento dei premi in denaro ai concorrenti per la regata Trofeo Città di Venezia"; di "mancato rispetto dei processi di approvazione contrattuali, con particolare riferimento alla partecipazione ai profitti derivanti dalla vendita dei rilevanti diritti locali". Venezia non sarebbe "riuscita a spiegare le contradditorie dichiarazioni del sindaco Orsoni di 'generato reddito zero' e 'generato un profitto diretto di 18 milioni'".

"Sette mesi dopo la regata di maggio - aggiungono - queste criticità restano irrisolte, nonostante i migliori sforzi della nostra società. Le richieste di Acea restano senza risposte; evitate le offerte di negoziare; respinti i tentativi di raggiungere un accordo di conciliazione. Acea ha agito in buona fede, offrendo a Venezia numerose proroghe, inviti ad adempiere e anche di mediazione, per cercare di raggiungere un risultato soddisfacente. Questi sforzi si sono conclusi con un fallimento".

Da parte di Ca' Farsetti, però, si dividono le due questioni. Una riguarda i pagamenti, l'altra il contratto con cui si indicano le due edizioni lagunari. Evidentemente dall'altra parte dell'oceano invece le vicende sono state messe nello stesso calderone.

LA REPLICA DI ORSONI - "Mi auguro che abbiano tradotto male il loro comunicato, perché se no vi sarebbero gli estremi per una querela". E' la dura replica all'Ansa del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, dopo la presa di posizione degli organizzatori di Coppa America che hanno motivato con il mancato mantenimento degli impegni presi lo scorso anno l'esclusione del capoluogo lagunare nel 2013. "Continuano a raccontare cose inesistenti - ribatte Orsoni - come il fatto che noi avremmo avuto degli utili, quando gli abbiamo mandato tutta la documentazione da cui risulta che non abbiamo fatto nessun utile". "Mi sembrano veramente alla frutta come argomenti - rincara il sindaco -. Forse da parte di personaggi che si sono beccati anche una sanzione per lo spionaggio che Oracle ha fatto ai danni di Luna Rossa potrebbero starsene un po' tranquilli". Dunque, rileva Orsoni, "lezioni di correttezza da parte di questi signori non le prendiamo certamente". "Ad ogni modo io sono sempre in attesa di sapere quando vengono a parlarci - conclude - visto che erano loro ad aver chiesto di incontrarci".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

America's Cup, Acea lancia la sua "bomba": "Venezia non ci ha pagato"

VeneziaToday è in caricamento