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Cronaca

Agcom sanziona il Comune per comunicazione non conforme

Per 15 giorni l'Amministrazione deve pubblicare sul sito il messaggio di non rispondenza delle informazioni. L’attività «è stata svolta in periodo di par condicio elettorale iniziato il 29 gennaio»

L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha ordinato al Comune di Venezia di pubblicare sul sito web, sulla home page, per quindici giorni, un messaggio recante l’indicazione di non rispondenza delle comunicazioni. Questo deriva dall'accertamento svolto dal Comitato regionale per le comunicazioni del Veneto, poiché era in vigore il decreto del presidente della Repubblica del 28 gennaio 2020, con il quale era stato indetto per il giorno 29 marzo 2020 il referendum popolare sulla legge costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari, a oggi sospeso per l'emergenza coronavirus.

Par condicio

Per la delibera del 13 febbraio 2020, recante “Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per il referendum popolare", il Comitato, considerando che “l’attività oggetto di segnalazione è stata svolta in vigenza del periodo di par condicio elettorale iniziato il 29 gennaio 2020, con conseguente limitazione della comunicazione istituzionale a quella avente caratteri di indispensabilità e impersonalità dei contenuti”, l’ha ritenuta non conforme e ha proposto, all’unanimità, l’adozione del provvedimento sanzionatorio. In particolare, secondo l'orientamento dell’Autorità, nelle comunicazioni non ricorre il requisito dell’impersonalità in quanto le comunicazioni riportano il logo del Comune, i riferimenti a sindaco, assessori comunali ed amministratori dell’Ente, nonché all’Ufficio stampa comunale, né il requisito dell’indispensabilità ai fini dell’efficace assolvimento delle funzioni proprie dell’Ente, poiché «le informazioni potevano comunque ben essere differite nel tempo specie se risultano enfatizzate nella particolare descrizione delle iniziative dell’Amministrazione comunale».

Commenti

«Non è la prima volta che il Comune di Venezia viene sanzionato per un uso scorretto del sito internet o delle pagine social del comune. (Era accaduto anche nel 2018 con la sponsorizzazione dei candidati di Forza Italia a Ca’ Farsetti da parte del sindaco). Purtroppo i canali istituzionali vengono spesso utilizzati da questo sindaco come propaganda anche quando è vietata dalle norme», commenta la capogruppo Pd in Consiglio comunale Monica Sambo. Soddisfazione anche da parte della consigliera 5 Stelle Elena La Rocca: questa condanna dell’Autorità per le garanzie delle comunicazioni censura una gestione quantomeno disinvolta della comunicazione istituzionale del Comune di Venezia, che abbiamo sempre contestato, ora confortati da una condanna di un ente super partes che sanziona violazioni ben precise ed elencate - dichiara La Rocca – la comunicazione istituzionale di qualsiasi ente pubblico è al servizio dei cittadini, ma qualcuno delle volte, forse per la forza dell’abitudine, è tentato a usarla come proprio ufficio stampa aziendale».

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