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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Jesolo

Albergatore picchiato a Jesolo, i due aggressori di nuovo in cella

Erano passati al regime dei domiciliari ma ora, dopo che le carte sono passate al gip veneziano, i due trevigiani sono di nuovo in carcere

Il 30enne di Carbonera e il 28enne di Povegliano accusati di tentata estorsione per ben 10mila euro ai danni di un albergatore di Jesolo, entrambi già arrestati lo scorso 9 giugno dai carabinieri di Aviano per una vicenda simile, sono tornati in carcere. Come riportano i quotidiani locali i due sono ritenuti essere la mente e il braccio di una rete di esattori (con tanto di gruppo di riscossione formato di esperti marziali) e ora, dopo un periodo ai domiciliari, tornano ad occupare due celle a Treviso.

PIZZO SUL LITORALE - Estorsioni e minacce. Era questa la fonte di "reddito" principale di quattro trevigiani finiti in manette dopo un blitz dei carabinieri della compagnia di Sacile, nel Pordenonese. Un'attività illecita che a maggio aveva coinvolto anche un albergatore di Jesolo, finito nel mirino della banda. Di più. Picchiato nella sua struttura ricettiva con calci e pugni, anche al volto. Pochi istanti dopo che il malcapitato aveva messo al sicuro una nipotina di cinque anni. Forse il ferito aveva capito cosa lo stava attendendo, e ha preferito evitare traumi per la piccola. Quei tre energumeni, esperti di arti marziali, che si erano presentati per la seconda volta (la prima a casa sua) erano pronti a usare le maniere forti se non avessero ottenuto ciò che volevano: diecimila euro. Ossia le spese processuali che il loro "mandante", anch'egli trevigiano e finito in manette, aveva sostenuto dopo alcuni lavori portati a termine nell'albergo e pagati fino all'ultimo centesimo dall'imprenditore. Siccome però la qualità degli interventi secondo il malcapitato lasciava a desiderare, si sono aperte le porte del tribunale. Dopodiché le minacce e i ricatti per rientrare dei soldi spesi. Fortunatamente il piano in questo caso, però, non è andato a buon fine. Nonostante le botte e la violenza.

DI NUOVO IN CARCERE – I due accusati erano stati poi posti in regime di arresti domiciliari poiché il loro avvocato era riuscito a definire il patteggiamento con la procura di Pordenone, in continuazione tra gli episodi di Aviano e Jesolo. Ma a Pordenone gli atti sono stati inviati a Venezia, e il gip lagunare ha deciso di rinnovare la precedente ordinanza di custodia cautelare, che è stata quindi eseguita venerdì mattina dai carabinieri di Sacile, Treviso, Montebelluna e Castelfranco Veneto. La storia comunque non si chiude ancora qui: il legale dei due strozzini lunedì tornerà a presentare istanza di attenuazione della misura in quanto la pena concordata (ma non definita) è inferiore ai tre anni. Intanto anche l'impresario con cui l'albergatore jesolano aveva originariamente aperto il contenzioso è finito ai domiciliari.

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