I desideri dei migranti in campo San Geremia, l'albero di "Fabrica"
Un progetto per la comunicazione e l'integrazione mette per iscritto i sogni degli immigrati a Venezia, dal posto di lavoro alla voglia di matrimonio
"Vorrei sposare Gloria", "Vorrei lavorare come muratore", "Vorrei Internet per parlare con la mia famiglia", "Vorrei tornare in Marocco". Raccontano desideri e speranze per il 2014 i biglietti appesi all'albero di Natale dei Migranti, allestito lunedì sera a Venezia in campo San Geremia. Un'istallazione curata da "Fabrica", il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group, e dall'assessorato alle politiche giovanili del Comune di Venezia. Sono stati poi alcuni immigrati a decorare l'albero natalizio con i biglietti. "Vorrei che la commissione accettasse la mia richiesta di asilo politico", "Voglio fare il pizzaiolo", "Non voglio più sentirmi invisibile".
Venezia, da sempre crocevia di popoli, culture, scambi, e meta frequentata in questi giorni di festa da turisti di tutto il mondo, è stato scelto da Fabrica come sfondo ideale per un progetto che mira all'incontro e alla reciproca conoscenza, per far capire che "i migranti non sono numeri ma singole persone, ognuna con la propria storia, i propri sogni e il diritto a un futuro". L'albero dei desideri dei migranti a Venezia si inserisce lanciato da Fabrica all'indomani del naufragio del 3 ottobre con il progetto "Sciabica", parola di origine araba che significa rete da pesca. L'intento è quello di dar vita ad una rete virtuale che, partendo da Lampedusa, raccolga le storie di migranti lungo le rotte della disperazione (in Africa e in Medio Oriente) e della speranza, in Europa.