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Cronaca Murano

Murano: toglie il contatore del gas, secondo Eni consuma per 13mila euro

Un giovane artigiano dieci giorni fa è caduto dalle nuvole quando una società di recupero crediti gli ha intimato il pagamento di una prima tranche di 9mila euro: "Io dal 2009 sono passato a Veritas"

Cambia la sede della sua attività, chiude il contratto di fornitura e fa togliere addirittura il contatore: "Ma nemmeno questo mette al riparo Alessandro Moretti, giovane artigiano di Murano, dai disservizi di Eni", afferma Adico, associazione a difesa dei consumatori. Il colosso energetico nazionale sostiene infatti che il contatore non sia mai stato rimosso, e ha continuato a fatturare consumi presunti per circa 13mila euro nonostante nel frattempo il malcapitato avesse tra l’altro cambiato operatore, passando per qualche mese a Veritas. Una vicenda che il muranese da solo non riesce a risolvere, soprattutto da quando pochi giorni fa gli è stata recapitata una lettera del recupero crediti che gli intima di pagare una prima tranche di oltre 9mila euro: a sostenerlo ci sarà quindi l'ufficio legale di Adico.

La disavventura inizia nel novembre 2008, quando Moretti rilascia l’immobile in affitto in cui aveva la sede della sua impresa artigiana. A dicembre il muranese chiede a Italgas (proprietaria delle tubature) la rimozione del contatore su richiesta del proprietario, dal momento che questo non ha intenzione di affittare nuovamente lo spazio. La richiesta viene evasa il 21 aprile 2009, e al termine della rimozione viene rilasciato un documento di attestazione in duplice copia. A giugno 2009 arriva il nullaosta di Veritas, con la quale Moretti aveva avuto la fornitura del gas tra luglio e ottobre 2008 subentrando da Eni, e che considera positivamente la chiusura del rapporto. Da allora l'uomo continua la sua attività nella nuova sede, considerando tutto risolto.

 

Invece 10 giorni fa ecco arrivargli una raccomandata da una società trevigiana di recupero crediti per conto di Eni per oltre 9mila euro. Immediatamente Moretti si attiva e scopre che per Eni il contatore non è mai stato rimosso e il contratto di fornitura è ancora in essere, e nonostante decine di telefonate a call center, fax, raccomandate e visite allo sportello di Venezia, la situazione non si sblocca. "Nemmeno trasmettendo il documento che attesta il rilascio dell’immobile, e la ricevuta della rimozione del contatore, sono riuscito a risolvere la situazione – racconta Moretti – a loro risulta che l’intervento di rimozione è stato annullato, invece era stato solo rimandato al giorno successivo. E la cosa più assurda è che io in quella data non avevo comunque più Italgas per l’erogazione di gas: è come se avessero ignorato il mio cambio di operatore e avessero ricominciato a fatturare come niente fosse".

"A questo punto non resta che scrivere una lettera di contestazione a Eni e per conoscenza all’agenzia di recupero crediti, chiedendo l’immediato annullamento della fatturazione fantasma – anticipa il presidente di Adico, Carlo Garofolini – questo caso eclatante dimostra come i consumatori siano sempre più spesso vittime di una burocrazia sorda e vessatoria, con la quale non si può ragionare, ma si può affrontare solo con gli strumenti di un ufficio legale".

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