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Cronaca Fiesso d'Artico

Muore a soli 32 anni all'ospedale di Dolo: ora il pm indaga sei medici

E' scomparso martedì, Andrea Tassetto di Fiesso, pare per un infarto intestinale: mentre si cerca di far luce sulla dinamica, si moltiplicano le manifestazioni d'affetto su Facebook

Addio "Nonno". Così l'hanno voluto salutare alcuni amici, dalle file della sua bacheca virtuale di Facebook. "Una persona buona, speciale, con un cuore grande", "non ti dimenticheremo mai". Si moltiplicano in queste ore le manifestazioni d'affetto per Andrea Tassetto, stroncato martedì all'ospedale di Dolo da - pare - un infarto intestinale, a soli 32 anni. Al dolore per una scomparsa del tutto inattesa, si aggiunge ora la trafila giudiziaria, con sei medici dell'ospedale indagati, nell'attesa di riuscire a far luce su quanto accaduto.

Il giovane viveva a Fiesso d'Artico e lavorava in una cooperativa. Lo scorso 24 giugno sarebbe entrato all'ospedale con una diagnosi di fecaloma (un rilevante disagio a livello intestinale). Dopo esser stato ricoverato, i medici l'hanno sottoposto ad un'operazione e, solo un paio di giorni dopo, sarebbe giunta la sentenza definitiva e irreversibile della morte. Sulle cause scatenanti si avanzano tuttavia, da più parti, ancora molte perplessità.

La famiglia ha, allora, presentato, tramite l’avvocato Stefano Marrone, un esposto in procura. Ieri il pm Walter Ignazitto ha disposto l’autopsia, incaricando il dottor Antonello Cirnelli. Già nel pomeriggio il medico legale ha eseguito l’esame, affiancato dai colleghi nominati dalle difese, i medici legali Giuseppe Resch e Giandomenico Burigana, e i chirurghi Francesco Fidanza e Polesello. Per comprendere a fondo la dinamica della morte, servirà comunque attendere l'esito delle analisi al microscopio.

Si tratta di un caso piuttosto complesso. Nel corso della sua permanenza in ospedale, Andrea sarebbe stato visto da almeno cinque chirurghi, compreso il primario, e da un anestesista e il pm ha scelto di sottoporre tutti a indagine, in modo da poter permettere loro, tramite i loro difensori, di partecipare all'autopsia e ricostruire, in questo modo, la vicenda, entro 90 giorni, prima cioè che il pm prenda una decisione.

"Grazie delle belle serate e dei bei momenti", "c'eri e ci sarai sempre", "grazie per avermi fatto capire una cosa importantissima, cos'è l'amicizia". Andrea Gilmour, come si faceva chiamare sul social network, in onore del suo idolo (lo storico leader dei Pink Floyd), sembra certo non aver lasciato un vuoto facile da colmare: tra un video di "Wish you were here" e un ultimo amareggiato saluto, echeggia nella sua bacheca tutto l'affetto di cui ha saputo circondarsi. "Sarai per tutti un indelebile tatuaggio nell'anima".

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