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Cronaca

Mezza tonnellata di larve d'anguilla sequestrate al Marco Polo: "In Oriente ne vanno matti"

Si tratta di una specie in via d'estinzione, il suo commercio è illegale. Le casse sono state requisite dalla guardia di finanza, poi gli esemplari sono stati liberati nelle acque del Sile

Erano pronte per essere trasportate in Oriente e far capolino nei mercati asiatici. Importante sequestro all'aeroporto Marco Polo di Venezia nei giorni scorsi: circa 500 chili di anguille in stato larvale (avannotti della specie "anguilla anguilla", in pericolo d'estinzione) sono stati scoperti e requisiti dalla squadra operativa "Cites" della compagnia di Tessera, istituita lo scorso anno proprio alla luce dei nuovi compiti di vigilanza attribuiti alla guardia di finanza dal recente riordino delle forze di polizia, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 177 del 2016. 

Il sequestro in aeroporto e la liberazione

Commercio per motivi culinari

Gli avannotti non avrebbero potuto essere commercializzati e per questo motivo sono stati rimossi dal mercato. Erano distribuiti in oltre 90 colli destinati ai mercati orientali, dove il costoso prodotto ittico è molto apprezzato a fini culinari. 

Liberazione nel Sile

La nuova norma ha attribuito al Corpo il controllo doganale in materia di commercio illegale della flora e della fauna in via di estinzione, ai sensi delle convenzioni internazionali vigenti e della relativa normativa nazionale comunitaria, precedentemente sviluppati dal Corpo Forestale dello Stato. Trascorsi i tempi di temporanea custodia nei magazzini dell’aeroporto, la squadra operativa "Cites", in collaborazione con la Provincia di Treviso, attraverso il Servizio della polizia Provinciale Ittico venatoria, ha provveduto a liberare le giovani anguille nelle acque interne della provincia. Giovedì sono state liberate, nel loro habitat naturale, 600mila ceche di anguilla in vari punti del fiume Sile.

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