Missione sicurezza: a Venezia le forze speciali anti terrorismo

Venezia come un luogo di guerra. È uno degli effetti dei terribili eventi di Parigi, destinati a lasciare un segno profondo in tutta Europa anche nella vita di tutti i giorni. Vale in particolare per la laguna, già colpita profondamente per la perdita di una delle sue cittadine, Valeria Solesin. C'era anche lei al Bataclan, lì ha trovato la morte. Ora c'è un nuovo dispositivo ministeriale, come riporta il Gazzettino, che prevede la presenza di corpi speciali dell'esercito pronti a intervenire in caso di attacco terroristico a Venezia.

Con tanto di paracadutisti della Folgore e marò del battaglione San Marco, militari che normalmente, appunto, sono impegnati negli scenari di guerra. Un provvedimento che, evidentemente, è stato reputato necessario per potenziare l'azione della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza. Forze che, in caso di emergenza, dovrebbero essere velocemente in grado di affiancarsi al nucleo operativo centrale di sicurezza e al gruppo di intervento speciale, anche grazie agli elicotteri della Folgore. Pronti a intervenire anche i fanti della marina, con compiti di pattugliamento dello spazio acqueo del bacino di San Marco: il tutto coordinato dalla Prefettura.

Insomma, si prevede un periodo di lavoro extra per gli uomini in divisa in assetto antisommossa. La questura ha schierato la squadra antiterrorismo, attiva da un paio di mesi, formata dalle "teste di cuoio" dei Nocs. Sono poliziotti con una diversa formazione, e dotazioni speciali, fra cui una telecamera ad alta definizione e una mitraglietta a canna lunga. Infine resta il pattuglione dell'operazione "alto impatto" della questura, composto da agenti dei commissariati, delle volanti e del reparto anticrimine di Padova, con compiti di prevenzione e repressione soprattutto su strada.