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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Zelarino

All'Angelo ci si muove con lo smartphone, in un'app la mappa con tutti i punti di interesse

Presentata martedì "My Hospital Serenissima" per Android e iPhone, partecipa il governatore Zaia. Nell'ospedale mestrino anche una nuova macchina Pet Ct per la Medicina nucleare

Per orientarsi all’interno di un grande ospedale arriva la tecnologia digitale sotto forma di app: è l'idea dall’Ulss 3 Serenissima e promette da oggi di guidare l’utente tramite il proprio smartphone verso il reparto, il servizio o l’ambulatorio da raggiungere. Si chiama "My Hospital Serenissima" ed è stata presentata martedì in una cerimonia a cui ha partecipato anche il presidente del Veneto Luca Zaia. "Obiettivo dello strumento - ha spiegato il referente di TapMyLife, che ha sviluppato il software - è aiutare gli utenti a muoversi in uno spazio chiuso per raggiungere qualsiasi punto della struttura. Si inserisce in un progetto più ampio che in futuro potrebbe costituire una guida per chi ha problemi di vista. E insieme rende l'accoglienza più veloce".

Sono stati mappati pù di 350 punti di interesse, dal reparto al laboratorio analisi, al bar, alle macchinette per il caffè. Per farlo sono stati utilizzati circa 700 sensori che hanno permesso di "leggere" tutti e 10 i piani della struttura e trasferirli nella app. Nei due piani sottoterra non c'è segnale telefonico ma il software continua a funzionare. L'app è da oggi attiva (su dispositivi Android e iPhone) nell'ospedale di Mestre, ma presto verrà estesa anche al Civile di Venezia. I punti di interesse sono divisi per categoria, qundi ambulatori specialistici, anatomia patologica, bio meccanica, eccetera. La ricerca è sia testuale che per categorie.

Altra novità presentata martedì è la Pet/Ct, macchina in forza al reparto di Medicina nucleare: impiega - è stato spiegato - un sistema che prevede la fusione tra immagine Tac ad alta risoluzione e immagine metabolica ottenuta iniettando nel paziente una sostanza radioattiva. Due esami fusi in uno. In pratica il paziente passa attraverso entrambe le fasi, e in tal modo si ottengono due immagini che vengono poi fuse. È utile per analizzare la lesione, ma anche per individuare la parte metabolicamente attiva.

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