Era stata una rapina a mano armata rapida. Precisa. Tanto che un avventore del bar intento a giocare alle macchinette in un'altra stanza del locale non si sarebbe accorto di nulla. Dopo quattro mesi e mezzo finisce in manette il malvivente che la sera dell'8 novembre scorso era entrato nel bar Eden di via Roma a Spinea, proprio sulla strada principale del paese, e aveva puntato al petto alla barista diciannovenne, di nazionalità cinese, quella che poteva sembrare una "vera" pistola semiautomatica

La giovane, terrorizzata, ha lasciato via libera al malvivente che prima si è preso i soldi della cassa, circa 300 euro, e i soldi contenuti all'interno di un videopoker, per un totale di circa 1.600 euro. Il rapinatore, dopo essere entrato in possesso del bottino, aveva fatto dietrofront e se n'era andato in pochi istanti. Un colpo da manuale, non fosse per un unico fatale errore: l'intera scena è stata filmata dall'impianto di videosorveglianza del locale.

Il malvivente, con il volto seminascosto da un cappello e con il bavero della giacca alzato, a un certo punto ha "offerto" chiaramente i propri connotati a favore di telecamera, dando una grossa mano ai carabinieri del nucleo investigativo di Mestre e a quelli della compagnia di Mestre. I militari, infatti, hanno confrontato le analogie antropometriche dei pregiudicati del veneziano con quel volto, finché non si sono imbattuti in O.S., 44enne di Marghera. La somiglianza era perfetta. Con ogni probabilità anche la giovane barista avrebbe riconosciuto in fotografia l'aggressore. Tutti elementi che la Procura ha ritenuto sufficienti per spiccare un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del malvivente, con precedenti per reati contro il patrimonio.