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Cronaca Chioggia

Truffe al di qua e al di là degli oceani, presa la "cricca del pesce"

Sette le persone arrestate. Contestata anche l'associazione a delinquere per una banda con base a Chioggia. Giro d'affari da 2 milioni di euro

Truffatori incalliti, visto che il 65enne chioggiotto finito in manette aveva alle sue spalle diversi casi di raggiri in passato. Dopo indagini durate un paio d'anni è stata disarticolata la "cricca del pesce", che operava a cavallo tra la città clodiense e il Rodigino. Sono state eseguite martedì mattina sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di una organizzazione che aveva allungato i tentacoli da una parte all'altra degli oceani, ordinando grossi quantitativi di merce. Soprattutto pesce.

Un giro d'affari che, solo per la parte scoperta da guardia di finanza e carabinieri di Adria, si aggirerebbe sui due milioni di euro. I truffatori chiedevano ingenti quantità di prodotto, soprattutto pesce, a grandi gruppi internazionali. Dopodiché chiedevano di pagare con il sistema Cad: il mittente straniero, dunque, inviava la documentazione alla propria banca, che a sua volta trasmetteva il tutto alle banche italiane. Per prelevare la merce in dogana, dunque, era sufficiente andare a ritirare queste carte, giustificando dunque l'arrivo del pesce (o di qualsiasi altro prodotto) in dogana. Dei pagamenti veri e propri nemmeno l'ombra. Anzi, poi tutta la merce passava a società di facciata che rimanevano aperte il tempo di mettere a segno qualche vendita in nero. Realizzando ingenti introiti per chi teneva le redini dell'organizzazione.

Un sistema che si è sviluppato sempre più negli anni: al termine delle 25 perquisizioni portate a termine martedì mattina, sono stati sequestrati 2740 chili di frutti di bosco surglati, 672 chili di prodotto ittico, 18 bancali di succhi di frutta. Accertamenti condotti in varie province, ma soprattutto a Chioggia. Dove si trovava la base operativa del gruppo, i cui componenti devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. In carcere, rispettivamente a Rovigo e a Treviso, sono finiti L.F., 65enne domiciliato a Chioggia e ritenuto l'organizzatore della serie di truffe che via via si sono inanellate una dietro l'altra, e S.C., 47enne di Venezia. Ai domiciliari invece si trovano R.P., 55enne chioggiotto; W.B., 40enne di origini polacche residente a Chioggia; S.M., 58enne di Adria; G.B., 35enne di Rosolina; A.N., 33enne di Chioggia. Tutte persone che sapevano muoversi tra società e un turbinio di sim telefoniche per cercare di mettere i bastoni tra le ruote agli inquirenti ma anche alle società che si ritrovavano la merce non pagata. Ventuno invece gli indagati.

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