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Cronaca

Violenze ed estorsioni per finanziare i terroristi del Pkk: cinque arresti

Gli uomini della Digos di Venezia sono convinti di aver scoperto il meccanismo di raccolta fondi con cui l'organizzazione si finanziava. La cellula, attiva in Italia, sarebbe stata smantellata

Sono accusate di concorso in tentativo di estorsione e lesioni aggravate dai fini terroristici le cinque persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Venezia.

Erano tutte affiliate a una cellula dell'organizzazione Pkk operante in Italia, il partito armato del Kurdistan dichiarato fuorilegge dalla Turchia, da cui chiedono l'indipendenza. Oltre agli arresti sono state effettuate otto perquisizioni domiciliari, scoprendo, di questo ne sono convinti gli inquirenti, il meccanismo di raccolta fondi con cui l'organizzazione si finanziava: un meccanismo basato sulla violenza e sulle estorsioni.

 

L'indagine ha preso le mosse da un grave episodio di violenza, risalente ad alcuni mesi fa, sfociato nel pestaggio di un cittadino turco titolare di una rivendita di kebab della provincia di Venezia. Gli approfondimenti, coordinati dalla Procura Distrettuale di Venezia, hanno immediatamente consentito alla Digos di mettere in luce la matrice politica della vicenda e di inquadrarla in una più vasta attività estorsiva messa in pratica da un'articolazione operativa del Pkk, incaricata dell'esazione di una sorta di ''tassa rivoluzionaria'' ai danni di stranieri di etnia curda stanziati in Italia settentrionale.

L'operazione della Digos di Venezia, cui hanno collaborato anche quelle di Roma, Modena, Padova, Udine e Pesaro, segue quella della polizia di Terni lo scorso 21 febbraio quando è stata smantellata una rete di supporto all'organizzazione terroristica turco-curda Hezbollah con l'arresto di 9 persone che favorivano l'immigrazione clandestina.

Ma non solo: nel febbraio del 2010 proprio la Digos di Venezia aveva concluso un'indagine che aveva portato a una serie di arresti sempre nei confronti di appartenenti al Pkk. In quell'occasione, la polizia scoprì una struttura che aveva il compito di reclutare, indottrinare e addestrare giovani immigrati che sarebbero poi tornati in patria per combattere contro lo Stato.

 

Prendendo spunto dalla constatazione che i gruppi come il Pkk turco si muovono in territorio nazionale con le peculiarità proprie delle comuni associazioni per delinquere, è stato strutturato un articolato piano d'intervento teso a togliere ogni margine di agibilità alle dinamiche interne ed esterne di queste formazioni attraverso una mirata serie di interventi di polizia giudiziaria.

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