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Cronaca

La Camera dei deputati ha deciso: sì all'arresto di Giancarlo Galan

Nei confronti dell'ex governatore del Veneto pendeva una richiesta di custodia cautelare per il caso Mose: "Sono incazzato, sapete con chi"

I pronostici della vigilia sono stati rispettati. Del resto l'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan fin da subito si intuiva non avesse i numeri dalla sua per evitare l'arresto. Con 395 voti favorevoli e 138 contrari (2 astenuti) la Camera alle 14.28 ha quindi approvato la richiesta di custodia cautelare nei confronti dell'onorevole, attualmente ricoverato in ospedale a Este per una frattura a una gamba che si è procurato nella "famosa" villa di Cinto Euganeo entrata dalla porta principale nell'inchiesta sullo scandalo lagunare. In più ci sarebbero anche delle tromboflebiti.

LA PRIMA NOTTE "TRANQUILLA" AL CARCERE DI OPERA

Proprio dall'istituto sanitario del Padovano il suo avvocato difensore ha già annunciato la contromossa: "Chiederemo i domiciliari in ospedale", ha dichiarato. Ma martedì mattina era già stata firmata una lettera di dimissioni da parte dei sanitari. Quindi verso le 15.30 il governatore è uscito in sedia a rotelle dichiarando alla fine in dialetto: "Sono incazzato, sono molto incazzato". Poi è salito a bordo di un'ambulanza alla volta della sua abitazione. Ci è rimasto poche ore, visto che poi, com'era prevedibile, sono iniziate le notifiche e le verifiche per l'arresto vero e proprio per il trasferimento al carcere di Opera. Alle 20.25 l'arresto ufficiale.

SCANDALO MOSE: TUTTI I DETTAGLI E GLI ARTICOLI

Il decorso si prospetta comunque lungo. Di circa un mese. E proprio per questo Forza Italia, con il capogruppo Renato Brunetta, si era spesa martedì mattina per un rinvio (sarebbe stato il terzo) della discussione sull'arresto. Niente di tutto ciò. La richiesta è stata bocciata, dopodiché si è passati al merito della questione: le indagini nei confronti di Galan si sono caratterizzate per fumus persecutionis? Secondo l'assemblea di Montecitorio no. Niente di tutto ciò. Come sottolineato anche dal relatore nella Giunta per le autorizzazioni, Mariano Rabino, di Scelta Civica. Recentemente la Giunta aveva infatti votato per l'ammissibilità della richiesta con una stragrande maggioranza di "sì": 16 a 3. Martedì mattina, poi, Movimento Cinque Stelle, Partito Democratico e Lega Nord hanno votato compatte per l'arresto, non lasciando scampo all'ex governatore.

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