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Cronaca Fiesso d'Artico

Settore calzaturiero, "giù le mani dagli accordi di distretto": lavoratori pronti allo sciopero

Molto numerosi i rappresentanti e lavoratori di oltre 50 imprese calzaturiere della Riviera all'assemblea sindacale di mercoledì. I sindacati: "Se non ci ascoltano, braccia incrociate"

La sala della parrocchia di via Zuina a Fiesso D'artico, gremita di rappresentanti e lavoratori di oltre 50 imprese calzaturiere della Riviera del Brenta. Sono oltre un centinaio gli operatori del settore arrivati da ogni parte del distretto, per partecipare all'assemblea sindacale tenutasi nella mattina di mercoledì.

"Giù le mani dagli accordi territoriali e dalla contrattazione nazionale" è l'ordine del giorno. Perché se si vuole salvare e proteggere uno dei distretti a più elevata concentrazione di profitto del Veneto, ognuno è pronto a lottare, fino allo sciopero, se necessario. La rottura delle trattative con la controparte ha portato ai massimi livelli lo stato di agitazione nel settore. E in Riviera del Brenta i lavoratori sono pronti a passare ai fatti: sospensione degli straordinari e della flessibilità innanzitutto. Ma se non bastasse a riaprire la trattativa con le aziende, gli addetti promettono di incrociare le braccia entro metà novembre.

"È ora di dire basta ai compensi forfettari sugli straordinari e ai sabati trascorsi in ditta a lavorare senza nulla in cambio", denunciano i sindacati, fra cui la Filctem Cgil di Venezia, da anni in prima linea a fianco dei lavoratori del distretto. Nemmeno le altre sigle risparmiano critiche all'operato dell'Acrib, ossia l'Associazione dei Calzaturifici della Riviera del Brenta, "che continua a professare lo stato di benessere e salute della calzatura, oscurando gli enormi sacrifici chiesti alle piccole imprese artigiane locali e agli addetti, per mantenere in piedi le loro attività e garantire un posto di prim'ordine alla produzione, nel mondo. Quando a godere i frutti sostanziosi della ricchezza di questi territori, scaricando sull'artigianato del posto solo le perdite, sono sempre e solo le grandi firme della moda".

Agitazioni in vista. "Se non ci ascolteranno - fanno sapere dai sindacati - la strada è una sola e siamo pronti a metterla in pratica, annunciano lavoratori e sindacati: lo sciopero".

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