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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marghera

Il giorno dell'assemblea Veneto Banca: 6mila soci presenti, contestazioni a Marghera

Il 30 per cento degli azionisti giovedì mattina al Pala Expo. Tensione in sala, fischi contro il presidente uscente Pier Luigi Bolla. Bilancio approvato, Ambrosini nuovo presidente

Assemblea "calda" a Marghera per il rinnovo dei vertici e l'approvazione del bilancio di Veneto Banca. Fin da subito non sono mancate le contestazioni, giovedì mattina, nei confronti soprattutto del presidente uscente Pier Luigi Bolla. Ad alzare la voce sono i soci che nei tempi recenti hanno visto perdere fino al 95% del valore delle proprie azioni. Sono oltre 6mila le persone presenti al Pala Expo per questa attesa assemblea, ovvero il 30% del capitale. Tra loro anche Enrico Zanetti, sottosegretario all'Economia. Momenti di tensione e fischi dal pubblico si sono verificati durante la lettura della relazione da parte di Bolla: quest'ultimo, in risposta, ha minacciato di sospendere l'assemblea.

Alla fine arriva l'ok al primo punto all'ordine del giorno, ovvero l'approvazione del bilancio 2015: un documento che parla di 871 milioni di euro di perdita. La votazione, partecipata dal 32% circa del capitale, ha registrato il voto favorevole del 78,3% dei presenti, la contrarietà del 6,6%, l'astensione del 12,7%, mentre i non votanti sono il 2,2%. Intanto l'amministratore, Cristiano Carrus, rispondendo agli azionisti, ha spiegato che le previsioni sul 2016 saranno rese note al mercato "tra dieci giorni con il prospetto informativo che accompagnerà l'operazione di aumento di capitale e quotazione in Borsa".

La lista guidata da Stefano Ambrosini viene scelta per guidare il nuovo Cda dell'istituto: entrano nel Cda in quota alla lista dei soci - che ha ottenuto il 57,9% dei voti - Stefano Ambrosini, Carlotta De Franceschi, Matteo Cavalcante, Gianni Schiavon, Roberto Nevoni, Dino Crivellari, Maria Cristina Bertellini, Laura Dalla Vecchia, Aldo Locatelli, Debora Cremasco, Fabio Bassan. Per la lista proposta dal vecchio Cda, invece, entrano Pierluigi Bolla e Cristiano Carrus: la loro lista ha ottenuto il 37,1%. "Siamo vigilati speciali - ha detto Ambrosini, ringraziando i soci per la vittoria in assemblea - e quindi da domani bisogna cominciare a costruire un percorso che rassicuri i mercati e che sia in compliance con le indicazioni delle autorità di vigilanza", ovvero della Bce.

Ulteriori contestazioni arrivano dai piccoli azionisti che prendono la parola, investitori che al momento dell'acquisto hanno pagato 40 euro azioni che ora ne valgono 2. Ci va giù duro anche Zanetti: "O si fa causa ai vertici oppure lascio la banca. È evidente che c'è stata una gestione non solo sfortunata ma anche non adeguata, come è evidente che ci siano i presupposti per un'azione di responsabilità cui poi sarà la magistratura a dire la sua". Nel frattempo - scrive Il Corriere - dalla Consob è arrivata la lettera che ricostruisce la cronologia degli ordini di vendita delle azioni, "con i soci scavalcati dalle vendite preferenziali, tra il 2013 e il gennaio 2015. Il documento è quello con cui l’Authority chiude l’ispezione aperta a gennaio 2015 e annuncia maxi-multe, prendendo in mezzo i cda e i collegi sindacali tra il 2012 e il 2015".

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