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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tagli e rincari ovunque, quanto costa la stangata ai veneziani

Servizi minori e più cari in tutti i settori, dai trasporti agli asili, dai rifiuti alle biblioteche. La settimana prossima il bilancio di previsione in Consiglio

Non si scherza, il bilancio di questi giorni sarà probabilmente ricordato come il provvedimento che cambia definitivamente molte delle abitudini e delle consuetudini che a Venezia durano da decenni. Una manovra lacrime e sangue che tocca praticamente tutti gli aspetti del sociale e che colpisce più o meno ogni residente del capoluogo lagunare. Come riportano i quotidiani locali, giovedì i presidenti delle municipalità sono stati avvertiti che entro un paio di giorni riceveranno il bilancio di previsione triennale, dopodiché avranno 48 ore per dare il proprio parere. Con l'obiettivo di arrivare all'approvazione in Consiglio comunale e rendere così definitivi i provvedimenti fino al 2017.

TAGLI A parte i contributi straordinari alle singole municipalità per il minimo vitale, i tagli colpiscono ogni settore. Quelli già attuati sono ai progetti speciali (come i servizi dei vigili urbani e per manifestazioni), che hanno comportato riduzioni agli stipendi di molti dipendenti comunali. Poi i servizi affidati alle cooperative: spazi cuccioli, biblioteche e archivi e tutto ciò che non è direttamente in carico agli uffici comunali: per queste categorie diventano inevitabili i licenziamenti. Tagli anche alle attività culturali, primo su tutti il contributo al teatro La Fenice.

AUMENTI Pesano direttamente nei portafogli delle famiglie molti aumenti stabiliti per una serie di servizi: ci sono quelli per biglietti e abbonamenti Actv, ma anche quelli per gli scuolabus: da 157,5 euro a 210 per nove mesi di servizio. Stabilita inoltre una quota di iscrizione di 50 euro per scuole materne e asili nido. Aumenta da luglio la tassa di soggiorno a carico di chi alloggia nel territorio comunale in b&b, case vacanze, alloggi turistici e ad uso turistico. I ticket mensa salgono a 4 euro per le materne e a 4,25 per le primarie, oltre al pagamento di 50 euro per ogni iscrizione. Ci sono poi gli aumenti delle tariffe nei parcheggi su strisce blu, con l'eliminazione della fascia oraria gratuita all'ora di pranzo. Infine i cimiteri, con rincari anche di 6 volte, e i rifiuti, con la Tari aumentata in media dl 4 per cento.

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