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Cronaca

Sputi e minacce all'autista Actv. Ugl: "I lavoratori sono lasciati soli"

Ennesima aggressione in autobus, il sindacato insorge: "Bisogna cambiare mentalità e accelerare sulle contromisure a favore della sicurezza"

Notte di paura per un autista Actv, aggredito con sputi e ripetute minacce di morte durante la guida da un uomo in evidente stato d’alterazione. L’episodio, raccontato da Ugl autoferrotranvieri, risale alle prime ore di sabato 21 novembre, durante una corsa della Circolare notturna: non ci sono state gravi conseguenze, solo tanta tensione per la cinquantina di passeggeri a bordo del bus. Spaventati a tal punto da non intervenire a difesa del conducente di linea che pure ha saputo gestire con sangue freddo la situazione evitando che degenerasse. Durante il tragitto è stata chiamata la polizia, il cui intervento in zona Marghera non si è poi reso necessario visto che il malintenzionato era già sceso a una fermata intermedia.

«Il 16 novembre scorso in un incontro tra organizzazioni sindacali e Comune si è affrontato proprio il tema della sicurezza - riferisce Emanuele Cantini della segreteria Ugl Autoferrotranvieri Venezia - anche alla luce delle dichiarazioni del neo direttore generale di Avm Giovanni Seno. Secondo la sua interpretazione, che rigettiamo fermamente, il problema sicurezza è sì importante ma non così grave come sembra, visto che il numero di corse complessive giornaliere di Actv è di circa 5.400 e il numero di dipendenti che negli ultimi 9 mesi hanno dovuto ricorrere al pronto soccorso è 'solo' una trentina».

Il sindacato contesta un’interpretazione "volta a sminuire i rischi che quotidianamente corrono gli autisti". «Il dato oggettivo da cui partire - prosegue Cantini - è che mediamente ogni 10 giorni abbiamo un collega costretto a ricorrere a cure mediche, senza contare tutte le altre aggressioni non da pronto soccorso che sono più che sufficiente per sostenere come ogni giorno un autista o verificatore veda la sua vita messa a repentaglio. Senso civico e rispetto delle persone e del bene comune stanno sparendo ed è questa pericolosa deriva che deve far riflettere. Nessuno dei presenti ha aiutato il conducente in difficoltà, ed è praticamente sempre così. L’azienda deve accelerare ed attuare tutte le azioni propedeutiche alla sicurezza: i lavoratori sono lasciati soli».

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