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Cronaca Santa Croce / Piazzale Roma

L'autista che ha salvato l'anziano: 'Prego passi il Natale con la moglie'

Andrea Boscolo "Bocca", 42 anni, volontario della Croce Rossa, ha dovuto usare il defibrillatore a piazzale Roma: "Sono formato per farlo, sono altruista. Tanti sacrifici poi vieni ripagato così. Non voglio apparire"

"Non potevo non intervenire e stare fermo. Sono un altruista, non me lo sarei mai perdonato". Non sono parole al vento. Andrea Boscolo "Bocca", 42 anni, altruista lo è per davvero: ha appena salvato un anziano da un attacco di cuore ed è già a raccogliere delle arance nella sua sede della Croce Rossa per distribuirle ai bisognosi. Si vive così: un giorno di gloria per centinaia vissuti all'ombra, dandosi sempre da fare per il prossimo. Magari in fredde notti d'inverno a bordo dell'ambulanza, o nelle torride giornate d'agosto. Sempre lì, in prima linea.  La vita dell'autista Actv chioggiotto, però, non è cambiata così tanto dopo il salvataggio. Basta essere fedeli sempre ai propri valori, punto. Dunque domani sarà come ieri, senza rimpianti.

A volte, però, capita che il proprio modo di essere cristallino lo si dimostri davanti a decine di persone, a piazzale Roma. Con il traffico degli autobus bloccato e un anziano da salvare. Ecco allora che Andrea in un attimo era sulla bocca di tutti: un ottantenne collassa in autobus vicino alla moglie. Il cuore si ferma, il respiro pure. L'autista Actv blocca il pullman all'altezza del semaforo della biglietteria e il 42enne decide di prendere in mano la situazione: "Ho seguito molti corsi - spiega - tra noi volontari l'addestramento è continuo. Deve esserlo. Ho avuto sangue freddo, lui era diventato scuro. Non sentivo il polso. Allora ho chiesto a due miei colleghi che andassero a prendere il defibrillatore che si trovava poco distante. Sono stato formato per poterlo utilizzare e la politica dell'Ulss12 di distribuirli nei punti cruciali della città si è dimostrata fondamentale". 

ATTACCO DI CUORE SUL BUS, SALVATO DALL'AUTISTA

Nel frattempo intervengono anche tre Lagunari dell'Esercito, che si danno da fare: "Dopo la prima scarica ho continuato il massaggio cardiaco, l'adrenalina mi dava energie per non fermarmi. Porto sempre con me un paio di guanti e una mascherina apposita per la respirazione artiificiale. Funzionava, il torace si espandeva". Ancora pochi minuti e l'anziano probabilmente non si sarebbe più ripreso. Invece la perizia del 42enne ha contribuito a evitare la tragedia: dopo la scarica di defibrillatore l'attività cardiaca riprende, poi intervengono i sanitari del 118. Un motoscafo arriva dal Civile, un'ambulanza e un'automedica giungono da Mestre. Tra i medici anche il primario del 118, dottor Paolo Caputo. Dalla dirigenza si lascia trasparire la soddisfazione per un intervento definito "esemplare". 

L'ottantenne viene caricato in ambulanza: respira a fatica. Deve essere intubato, ma i parametri con cui raggiunge il pronto soccorso sarebbero non così allarmanti. Si aspettano le prossime ore per capire la possibile evoluzione del ricovero: "Spero solo di avergli dato una chance - conclude Andrea Boscolo - Vorrei potesse trascorrere il Natale con i suoi famigliari. Con sua moglie, che ha visto tutto ed era disperata. Fai molti sforzi e sacrifici nella vita, perché essere volontario non è facile. In tanti mollano. Poi tutto d'un tratto vieni ripagato così. Era il primo intervento di questo tipo per me, ma non bisogna tirarsi mai indietro. Non esistono motivi di razza, età, genere o religione, questo è il nostro principio basilare. Ora, però, chiedo un piacere - conclude - Niente foto. Sono umile e non voglio apparire. Ho fatto solo quello che mi sentivo". E' stato accontentato. Per lui da Ulss e Actv è in arrivo un possibile encomio, così come per il caporal maggiore dei Lagunari che ha dato una mano per salvare una vita. 

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